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Terremoto al Sud, forte scossa a Potenza. A Taormina il ponte radio della Protezione Civile resta spento

Trema ancora il Sud. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata questa mattina in Basilicata, tra Potenza e Matera. Gente in strada per la paura e stop ai treni per l’accaduto. Secondo l’Ingv, il sisma ha avuto epicentro a sei chilometri dal Comune di Vaglio, a una profondità di 14,3 km. La scossa è stata avvertita chiaramente dalla popolazione: molti coloro che sono scesi in strada.

La scossa avvenuta alle ore 10:01, localizzata nel comune di Vaglio Basilicata 6 chilometri a Nord-Est di Potenza, è stata al momento seguita da un altro evento di minore intensità: una scossa di magnitudo 2.2 registrata alle ore 10:38, 5 chilometri a Nord-Est di Potenza. Il sisma è stato avvertito con chiarezza dalla popolazione, con tante persone che sono scese in strada.

Il sindaco di Potenza ha sospeso d’urgenza le attività didattiche. Sospesa la circolazione ferroviaria, “bloccata temporaneamente e in via precauzionale tra Tito e Potenza”, nella zona dove è stata maggiormente avvertita la scossa di terremoto. Lo si legge sul sito della Regione Basilicata, dove è inoltre messo in evidenza che “i treni Intercity e regionali possono registrare ritardi e subire cancellazioni o limitazioni di percorso”.

Intanto, in Sicilia, a Taormina il ponte radio della Protezione Civile resta spento ormai dal 2 febbraio scorso, non più funzionante da 44 giorni perché a quanto pare “qualcosa che è stato staccato, da parte di terzi e non dal Comune“, come ha ammesso nei giorni scorsi l’Amministrazione. L’impianto che serve per garantire la popolazione nei casi di emergenze (allerta meteo, attivazione del COC) ed eventuali calamità naturali (come appunto un terremoto) rimane inattivo. Fuori uso, reso indisponibile al regolare uso da parte della Protezione Civile. Non ci si preoccupa di accertare se ci sono delle responsabilità e si fa finta di niente di fronte ad un caso ormai conclamato di interruzione di pubblico servizio. E la riattivazione non è una priorità per il Comune di Taormina. Una vicenda che da qualsiasi parte farebbe arrossire di vergogna. Tranne che a Taormina, dove dal 2 febbraio scorso, da 44 giorni – repetita iuvant – si continua a giocare con la vita dei cittadini.

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