TAORMINA – Via libera dell’Assessorato Territorio ed Ambiente all’Università di Catania all’aggiornamento del programma per l’eliminazione dei detrattori ambientali nella ZSC ITA 030031, Isola Bella, Capo Taormina e Capo Sant’Andrea, nonché zona B della riserva di Isola Bella.
L’iniziativa richiama il D.D.G. n. 452 del 07/06/2019, con il quale a suo tempo è stata approvata la graduatoria definitiva con la contestuale concessione del contributo finanziario e assunzione del corrispondente impegno a valere sull’Avviso pubblico Asse 6, Azione 6.5.1 “Azioni previste nei Prioritized (PAF) e nei Piani di Gestione della Rete Natura” del PO FESR Sicilia 2014-2020, e in particolare all’Università degli Studi di Catania – Cutgana (ente gestore della Riserva Naturale Otientata) per un importo pari a € 158.200,00, per la realizzazione dell’operazione ID 3 “Interventi per l’eliminazione dei detrattori ambientale nella ZSC ITA 030031, Isola Bella, Capo Taormina e Capo S. Andrea, nonché zona B della Riserva di “Isola Bella.
Il 17 novembre 2022, la Regione ha richiesto all’Università di Catania di trasmettere una dichiarazione attestante lo stato dell’arte delle fasi di realizzazione del progetto, con il dettaglio delle procedure espletate e di quelle in corso di svolgimento. Pochi giorni dopo, il 23 novembre, l’Ateneo di Catania ha risposto dichiarando “di aver completato tutte le procedure ed i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte come da certificato di regolare esecuzione”.
Sulla base di una successiva corrispondenza di ulteriori atti, adesso la Regione ha autorizzato l’aggiornamento del cronoprogramma al 31/02/2025, richiesto dall’Università di Catania per l’operazione “ID 3” per Interventi per l’eliminazione dei detrattori ambientale nella ZSC ITA 030031, Isola Bella, Capo Taormina e Capo Sant’Andrea, nonché zona B della Riserva di Isola Bella.

Gli interventi previsti dal progetto sono finalizzati, dunque, a preservare la biodiversità terrestre attraverso l’eliminazione dei detrattori ambientali che hanno compromesso l’integrità degli habitat costieri della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) ITA030031, nonché zona B della Riserva Naturale Orientata (RNO) Isola Bella, la cui baia rappresenta un hotspot di biodiversità in un contesto fortemente antropizzato.
“La realizzazione degli interventi, connessi alla gestione del sito della Rete Natura 2000 e rispondenti agli obiettivi di conservazione e tutela – ha rilevato il Cutgana -, hanno potenziato anche il valore percettivo del paesaggio, motivo principale dell’istituzione della Riserva Naturale Orientata Isola Bella all’interno della ZSC.

I blocchi in conglomerato cementizio, il pozzetto e i contatori dismessi, le tracce in cemento di varie dimensioni e le armature in ferro ammalorate affioranti dai moli in cemento rappresentano un detrattore ambientale e sono elementi di degrado per gli habitat della ZSC ITA030031 e per la zona B della R.N.O. Isola Bella, nonché un grave pericolo per la fruizione in sicurezza della spiaggia”.
L’operazione di rimozione, il cui importo è stato di € 49.883,11, oltre IVA al 22% e oneri di discarica pari ad € 5.293,80 oltre IVA 22%, è durata 105 giorni e ha previsto le seguenti fasi e modalità di intervento, sotto la supervisione del direttore dei lavori ing. Umberto Grimaldi dell’Apsema dell’Università di Catania e del personale dell’ente gestore, affinché fossero effettuati con criteri ecosostenibili nel rispetto delle componenti biotica e abiotica presenti nell’area:
- allestimento del cantiere per lo svolgimento delle lavorazioni in totale sicurezza;
- demolizione del calcestruzzo di cemento armato, compresi il taglio dei ferri;
- demolizione di muratura di qualsiasi tipo (per esempio pozzetti dismessi e tracce), compresi gli eventuali rivestimenti e intonaci;
- carico del materiale di risulta su cassone tramite trasporto, per mezzo di una motocarriola, attraverso un sentiero carrabile con accesso dalla adiacente struttura alberghiera “La Plage” e conferimento in discarica autorizzata;
- copertura del vano Enel dismesso con muratura ordinaria in pietrame e malta e rivestimento a faccia vista con pietrame idoneo;
- smantellamento del cantiere e riordino delle aree nelle quali sono state eseguite tutte le lavorazioni.
Sono stati demoliti altri blocchi di conglomerato cementizio nella sona sud della spiaggia e non è stato possibile eliminare un vano contatore Enel, in ossequi a quanto indicato dai tecnici Enel, perché ancora alimentato.

L’habitat interessato dall’intervento di rimozione dei detrattori ambientali (Figura 2) è il 1210 “Vegetazione annua delle linee di deposito marine” ed è caratterizzato da una vegetazione annuale alo-nitrofila a dominanza di Cakile maritima, riferibile al Salsolo-Cakiletum maritimae. Questa associazione caratterizza l’ambiente della prima linea di costa, in prossimità della battigia dove il materiale organico portato dalle onde si accumula e si decompone creando un substrato ricco di sali marini e di sostanza organica in decomposizione. L’habitat è diffuso lungo tutti i litorali sedimentari italiani e del Mediterraneo dove si sviluppa in contatto con la zona afitoica, in quanto periodicamente raggiunta dalle onde. In alcuni tratti della baia la forte frequentazione turistica ha determinato la sostituzione di questa vegetazione con aspetti prettamente nitrofili riferibili all’Hordeion leporini, comuni lungo i sentieri e ai margini di vie.
In particolare, la superficie occupata dai manufatti in cemento è pari a circa 75 metri quadrati, corrispondente a una percentuale di habitat occupato e destinato ad essere ripristinato pari a circa il 2%.