Giuseppe Conte si sofferma sul tema della povertà e lancia l’ennesimo affondo al governo Meloni.
“Esiste un Paese invisibile per Meloni e soci – spiega il leader dei 5 Stelle -, come testimonia la Manovra approvata poco fa in Senato. In un’Italia con il record di poveri assoluti, hanno bocciato tutte le nostre proposte contro il carovita: no agli aumenti da 100 euro al mese per le pensioni minime, no a un aumento di stipendio per chi guadagna meno di 9 euro l’ora, no all’aumento dell’assegno per chi è in cassa integrazione per il crollo industriale che va avanti da 21 mesi. Ci propongono 1 euro e 80 per i pensionati minimi, investimenti rispetto al Pil ai minimi per la sanità, tagli sanguinosi ai servizi offerti ai cittadini, briciole per i disagi dei pendolari mentre 15 miliardi volano verso progetti datati e pieni di falle per il Ponte sullo Stretto, tagli alle agevolazioni per i giovani che vogliono attivare un mutuo per la casa. Un bel pugno nello stomaco a chi non ce la fa ed è costretto a rinunciare a tanto, troppo”.
“Per loro e i loro protetti nessuna rinuncia. Anzi molte carezze: per l’industria delle armi che non avrà 1 euro di tasse sugli extraprofitti ma investimenti record in armamenti; alle banche che non avranno 1 euro di tassazione sui guadagni fuoriscala di questi anni; ai Ministri che avranno più fondi a disposizione per aumentare i loro stipendi”.
“Nei prossimi mesi dovremo aumentare l’impegno, l’azione e la partecipazione. Non solo nelle Aule istituzionali, ma soprattutto nei territori, in ogni angolo del Paese. Cari cittadini confrontiamoci, ma smettiamola di dire che siamo tutti uguali e che questo è l’unico modo di far politica, prendendo tutti in giro. Abbiamo il dovere di credere e lavorare per un Paese migliore”, aggiunge Conte.