TAORMINA – E’ ormai un botta e risposta senza pause tra Mario Bolognari e Cateno De Luca. Il parlamentare si rivolge così all’attuale sindaco: “Siamo di fronte ad un sindaco che ha amministrato il Comune di Taormina per 15 anni e ha comandato per 25 anni negli ultimi 30 se consideriamo che per 10 anni ha fatto anche il presidente del Distretto Taormina Etna. Il dissesto di cui parla costringe il Comune a tante limitazioni, questa Amministrazione ha pure aumentato la Tari del 18% senza dire niente. Dice sempre che “è colpa degli altri” e ha detto che i debiti esistevano già prima del 1993, mancando di rispetto ai sindaci che hanno fatto la storia di Taormina e non si possono più difendere. La Corte dei Conti ha scritto come stanno le cose, le verità non si possono mistificare. Ormai i taorminesi sono stanchi e non lo seguono più. Le bugie ormai le conosciamo, è questa la sua linea. La legge consentiva di riaprire il piano di riequilibrio e, se lo riteneva “farlocco”, avrebbe potuto aggiustarlo, oggi in tutta Italia si chiedono come sia stato possibile che un Comune come Taormina sia fallito. Ma di quali 5 anni di buon governo parla questo sindaco? Il risanamento lo stanno facendo i tre commissari, non il sindaco. Taormina non è uscita dal dissesto e nessuno sa quando sarà possibile farlo. Messina quando l’ho trovata era un “colabrodo” e ha alzato tutti i livelli di qualità dei servizi e li sono state fatte 2 mila assunzioni, con 500 assunzioni ora a bando. A Messina sono arrivati Un miliardo e 200 milioni di euro di finanziamenti, qui sono arrivate soltanto le briciole del Pnrr, hanno preso somme maggiori pure i comuni di Fiumedinisi e Gaggi”.
“I turisti sono arrabbiati perché a fine maggio la funivia è ancora chiusa per una revisione che si sapeva da 30 anni che andava fatta. Ma di che parliamo? Bolognari continua a usare l’espressione “Stiamo facendo”? Ma cosa? Tra poco si vota. Tra 10 giorni non sarete più lì. Ormai ci siamo e tra poco libereremo Taormina, che è stata mortificata da troppi anni di non governo e poi dal dissesto. Taormina vuole cambiare, merita molto di più e non si può più andare avanti così. Io sono pronto e insieme a me tutti i nostri alleati e sostenitori che ci stanno mettendo la faccia e il cuore per una svolta. Io faccio tutto con amore, non con invidia e perfidia e non mi piego al veleno sparso in continuazione su di me”.
