TAORMINA – Prosegue la contesa per le elezioni Amministrative 2023 a Taormina e un’altra significativa presa di posizione arriva in queste ore dall’imprenditore, Alfio Mangano, marito di Maria Rita Sabato. Ecco la nota che scrive un altro capitolo della “contesa” con Cateno De Luca, accesa dal comizio di domenica scorsa del parlamentare.
“Desidero condividere il pensiero di mio marito, Alfio Mangano – è il post social pubblicato da Maria Rita Sabato con le parole del marito: “L’attuale disputa politica a Taormina per la formazione delle liste elettorali, oltre quelle deluchiane, per le prossime amministrative del 28-29 maggio 2023, è concentrata sulla conquista dell’unico seggio di minoranza che spetterà al primo candidato sindaco non eletto. Infatti, i due candidati sindaci Bolognari e D’Aveni a capo delle rispettive liste dichiarano di andare avanti convinti ognuno di potersi accaparrare il 16mo e unico seggio consiliare di minoranza rimasto. Né loro, né tanti dei loro candidati e/o collaboratori pensano minimamente e seriamente di formare una lista unica da contrapporre alla quotata e qualificata compagine dell’on. De Luca, magari richiamando, se necessario, il nostro “Cincinnato” taorminese e mirare, così facendo, a conquistare, mal che vada, tutti e 5 i consiglieri di minoranza”.
“Quest’ultima ipotesi, oltre a delineare un vero e sano futuro confronto politico-consiliare, risulterebbe meno mortificante anche per la compagine avversaria, la quale, in caso di vittoria, otterrebbe così un giusto e ancor più qualificato riconoscimento popolare testimoniato dal fatto di aver battuto un’ altrettanta forte e qualificata compagine politica. Certo è facile, soprattutto per i diretti interessati, rispondere a queste semplici considerazioni con parole di elevato contenuto morale, quali: “Onestà intellettuale”, “coerenza nelle proprie idee politiche”, etc etc, anche a costo di andare incontro ad una sicura sconfitta”.
“Desidero sommessamente far notare che, mettere qualche volta da parte questi pur sacrosanti e giusti principi di vita in favore di un superiore bene comune, non é assolutamente vergogna e non porta male, anzi, è buon senso e qualche volta opportunità di rinascita anche morale. Pensate, se tanti uomini politici prima di voi non avessero provato questi sentimenti, quanti governi della nostra bellissima Nazione non sarebbero nati. Addirittura, forse, non sarebbe nata neanche la nostra Nazione, per come la conosciamo oggi, se un incallito e coraggioso combattente socialista, tanti anni fa, non avesse avuto l’ardire e l’umiltà di obbedire ad un monarca. Con ciò non voglio dire che per noi meridionali sarebbe andata peggio, ma questa è un altra storia. Amici taorminesi, unitevi e lanciate un forte e compatto segnale di sfida e nel contempo di rispetto a chi vi chiede democraticamente (e poco educatamente nei riguardi della mia famiglia) di farvi da parte”.