HomeEuronewsVoli aerei pagati dal Qatar: l'accusa per un alto funzionario UE

Voli aerei pagati dal Qatar: l’accusa per un alto funzionario UE

Il Mediatore europeo, organo di vigilanza dell’Unione, ha chiesto chiarimenti alla Commissione sui viaggi di lavoro effettuati dai funzionari dell’esecutivo comunitario a partire dal 2021 e pagati da Paesi stranieri o compagnie private in una lettera inviata il 3 marzo.

La richiesta arriva dopo che il quotidiano Politico ha svelato come il Direttore generale del dipartimento Trasporti della Commissione (DG Move) Henrik Hololei, avesse viaggiato più volte a spese del governo del Qatar o di organizzazioni ad esso vicine tra il 2015 e il 2021, proprio mentre l’esecutivo comunitario era impegnato in una ha negoziazione con il governo qatariota per stabilire un accordo sul trasporto aereo.

L’intesa, poi firmata nell’ottobre 2021, prevede che tutte le compagnie aeree del Qatar possano operare voli diretti da e per qualsiasi aeroporto dell’Unione Europea e viceversa. Al momento è applicata in via provvisioria, in attesa dell’approvazione definitiva da parte di Consiglio e Parlamento europeo, che al momento ha bloccato il processo legislativo a causa del Qatargate, lo scandalo di corruzione che ha colpito l’Eurocamera.

L”ufficio del Mediatore europeo, attualmente diretto dall’irlandese Emily O’Reilly, chiede alla Commissione di chiarire le regole applicate per determinare l’assenza di conflitto di interessi quando un viaggio di lavoro di un suo funzionario viene pagato da terze parti.

Un portavoce della Commissione, infatti, ha spiegato che la maggioranza dei viaggidi lavoro è interamente pagata dalla Commissione, ma in alcuni casi possono partecipare terze parti,ad esempio per eventi organizzati in altri Paesi: si tratta di situazioni molto limitate, corrispondenti circa all’1,5% del totale dei viaggi.

“Il governo del Qatar e le organizzazioni ad esso vicine che pagano le spese di viaggio per il più alto funzionario della DG Move sollevano domande legittime sulla possibile influenza indebita del processo decisionale dell’Ue in questo settore”, ha scritto nella sua lettera l’Ombusman Emily O’Reilly.

L’analisi effettuata per i viaggi di Hololei “aveva escluso qualsiasi conflitto di interessi”, secondo il portavoce della Commissione Balazs Ujvari, perché il funzionario non faceva parte della squadra che negoziava l’accordo sul trasporto aereo.

Ma O’Reilly ha affermato di aver “preso atto con preoccupazione” di questa spiegazione, sostenendo che “il direttore generale alla fine si assume la responsabilità di questi negoziati”.

E, soprattutto, la procedura interna di analisi non appare impeccabile. Incalzato dalle domande di una giornalista in conferenza stampa, il portavoce Balazs Ujvar ha spiegato che la supervisione di ogni possibile conflitto di interesse spetta al direttore del dipartimento, che in questo caso specifico coincide con la persona coinvolta, lo stesso Henrik Hololei.

Il portavoce della Commissione ha anche annunciato che l’istituzione sta ora rivedendo le sue linee guida per le missioni estere con l’obiettivo di chiarire le regole. Intanto la Commissione ha tempo fino a giugno per rispondere alle richieste del Mediatore europeo e magari nel frattempo evitare che casi simili si ripetano.

Fonte: Euronews

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