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Videosorveglianza Taormina: ecco il giorno del ripristino “a condizioni”. E la Protezione Civile? Può attendere…

TAORMINA – “La normalità è un’invenzione di chi è privo di fantasia”, diceva Alda Merini. A Taormina niente è normale ma tutto deve sembrare normale. Così in una città che dal 2 febbraio scorso ha il suo ponte radio spento, rimasta – perché così hanno voluto “terzi” – con il sistema di videosorveglianza fuori uso e senza il sistema di comunicazioni della Protezione Civile, le prossime ore saranno quelle in cui si arriverà alla (mezza) soluzione del caso. Ed è una soluzione che non ha bisogno di troppi commenti perché rende il senso e la misura della passività totale, ammantata di un disinvolto silenzio, che l’Amministrazione comunale di Taormina ha scelto di intraprendere e percorrere sino in fondo. Linea soft per arrivare alla conclusione di una storia che attiene la pubblica sicurezza e la salvaguardia della pubblica incolumità.

Abbiamo sollevato il caso pubblicamente ed è il momento di anticipare con altrettanta esattezza il capitolo finale del giallo non giallo.

IL GIORNO DEL RIPRISTINO. Tutto si è compiuto, la “trattativa” con i terzi per il tramite di “quarti” è chiusa. Ripristino in arrivo. La videosorveglianza del Comune – possiamo preannunciarvi – sarà oggetto di un intervento di manutenzione nella mattinata di lunedì 17 marzo per gentile concessione alla Città di Taormina, con una ditta incaricata dal Comune che potrà avere accesso ai locali dove si trovano le apparecchiature e ripristinarle dopo 43 giorni. Con calma, eccola la marcia in più che ingrana dopo oltre mille ore in cui il sistema di trasmissione del segnale è rimasto non attivo, staccato.

COSì E’ SE VI PARE. Logica, buon senso ed esigenza oggettiva di poter far fronte in tempo reale ad emergenze inattese, avrebbero voluto che questo ripristino avvenisse alle condizioni richieste dal Comune, che in sostanza auspicava di poter avere la disponibilità dell’accesso agli impianti senza paletti e con l’opportunità di poter agire con immediatezza se dovesse esserci la necessità. D’altronde non stiamo parlando di un impianto di telefonia ma di strumentazioni riguardanti le emergenze. Ma niente da fare. Così è se vi pare, diceva Pirandello.

X FACTOR”. E accade anche un fatto ancora più strano. Inizialmente, a quanto risulta, i “quarti” avevano acconsentito a questa legittima richiesta del Comune di Taormina. Poi la marcia indietro e le condizioni sono improvvisamente cambiate. I malpensanti sostengono che forse le carte in tavola siano mutate perché questa è la volontà dei “terzi”, magari perché c’è la consapevolezza di poter cavalcare sino in fondo l’onda della debolezza politica (“X Factor”?) palesata in questa fase dall’Amministrazione di Taormina che non si è imposta né si è premurata di risolvere la questione in fretta e con fermezza, sebbene si fosse verificata una dinamica ormai riconducibile in termini piuttosto inequivocabili ad interruzione di pubblico servizio. E, d’altronde, sempre le malelingue raccontano che vi sia forse qualche “X Factor” esterno alla città alla base di una linea “morbida” o “frenata” sulla vicenda. E la sicurezza della popolazione? Non è una priorità. Tutto si risolve, tutto passa, il clamore poi sfumerà. E allora si va di fioretto.

PLACET “LAVORATO”. Così alla fine della fiera l’Amministrazione di Taormina accetta di ripristinare i propri impianti “a condizione che“. Per intendersi: se il Comune vorrà fare altri interventi, da qui in avanti, dovrà comunicarlo per tempo, con una bella pec, ai “quarti” che a loro volta informeranno i “terzi”, che secondo le propria comodità potranno poi dare disponibilità al Comune ad intervenire. La casa municipale avrà l’ok ma il placet, insomma, necessiterà di essere “lavorato”, avrà i suoi tempi (almeno 48 ore) e seguirà una procedura. Perché anche le emergenze a Taormina devono adeguarsi e passare da un preventiva placet di “terzi” da formalizzare tramite “quarti”.

IL “CONTENTINO”. A chiusura della “trattativa” i “quarti” dispongono che il Comune di Taormina potrà intervenire con alcune prescrizioni. E il Comune si adegua, perché la politica che regge questa città ha scelto di chiudere il caso con un sostanziale “contentino” del ripristino a scoppio ritardato e vincolato. E allora non importa chi ha usato la cesoia dove si trovano impianti del Comune, non importa che la videosorveglianza non sia funzionante con un danno anche all’operato delle forze dell’ordine, non importa che il ponte radio della Protezione civile sia inattivo.

LE CONDIZIONI. Sapete quali saranno le condizioni che l’Amministrazione di Taormina – la politica e non altri – accetta per ripristinare la videosorveglianza? Se vorrà intervenire avrà 6 giorni a disposizione, esclusa la domenica, potrà farlo nell’arco contestualizzato di 7 ore ben precise della giornata, non un minuto prima né dopo. Il Comune dovrà scrivere ai “quarti” entro ora di pranzo e dovrà farlo nei due giorni precedenti l’intervento. Comunicando anche nome e cognome (non sappiamo se anche il codice fiscale, tessera di sanitaria ed estratto di nascita), di chi arriverà sul luogo, quando e quanto impiegherà per fare il lavoro.

EMERGENZA VIA PEC. E se malauguratamente, Dio non voglia mai, dovesse verificarsi un’emergenza o una calamità naturale la domenica oppure negli altri giorni fuori dalle canoniche 7 ore concesse al Comune? Pazienza, la Città di Taormina dovrà arrangiarsi. Prima la pec, poi si vedrà. Così è stabilito, questo è sancito e concesso ed è ciò che l’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca accetta. Niente di più, niente di meno.

LE RESPONSABILITA’. La vicenda sarebbe quasi esilarante se non si trattasse della vita dei cittadini di Taormina. Il finale sembra uscito dalla trama di un film ma questi sono i fatti. E ci sono anche gli atti. E sono dinamiche di fronte alle quali bisogna evidentemente prendersi ciascuno le proprie responsabilità. Assumersele tutti, tutte.

LA (NON) RICERCA. Una riflessione a margine. Attenzione, il Comune di Taormina, nell’unica presa di posizione pubblica, che risale all’8 marzo scorso, faceva sapere: “Dovremmo vedere se c’è un ripetitore o qualcosa che è stato staccato, da parte di terzi e non dal Comune“. Queste furono le parole dell’assessore Antonio Lo Monaco, investito del compito di rispondere lui al consigliere Luca Manuli, con un “cerino” in mano che gli venne consegnato dal sindaco De Luca (autorità comunale di Protezione civile), ma implicitamente anche dall’esperto Massimo Brocato, che le vicende del Comune di Taormina le conosce bene, tutte e anche questa, nella sua qualità di reggente facente funzioni dell’ente.

IL DADO E’ TRATTO. L’8 marzo bisognava ancora “vedere” e quindi “accertare” chi fossero i “terzi” che hanno staccato il ponte radio della Protezione Civile: sono stati individuati, anzi a monte sono stati ricercati? Se il Comune ha trattato con i “quarti” che a loro volta interloquiscono in termini diretti con i “terzi”, allora non occorre fare alcuna ricerca a Chi l’ha Visto per risolvere il mistero dei “terzi”. Tutto è chiaro. Anche per l’Amministrazione comunale di Taormina. Resta da capire e da vedere se 43 giorni di interruzione di pubblico servizio siano, insomma, un optional concesso a chiunque o se invece debba essere considerata un’azione che ha una rilevanza con i profili disciplinati in termini perentori dalla legge.

NO VAR. Non bisogna interpellare Sherlock Holmes e neanche andare al Var per comprendere l’accaduto ma pure come si è consentito sin qui che andasse il corso delle cose.

ULTIMA PUNTATA? Come ogni buona (o pessima) telenovelas, la vicenda del ponte radio di Taormina è una di quelle storie in cui si giunge al finale e scende il sipario. Oppure no. Perché poi ti accorgi, invece, che è in arrivo lo “spin-off”, la storia prosegue. Domani è il giorno della videosorveglianza comunale, ma il ponte radio della Protezione Civile? Ad oggi per quello non è previsto alcun ripristino. Le varie scosse di terremoto ai Campi Flegrei, in Puglia, Calabria, nello Stretto di Messina e a largo delle Egadi non insegnano nulla. Nel Ducato di Taormina c’è altro a cui pensare, la Protezione Civile può attendere.

E allora bisogna aspettarsi altri sviluppi. I colpi di scena non sono finiti. Appuntamento allo spin-off. Forse anche al prequel. Non escluso il requiem. Stay tuned su TN24.

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