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Ucraina, ancora bombe su Odessa e Mykolaiv

Odessa e Mykolaiv sotto le bombe per la terza notte consecutiva. L’Aeronautica militare ucraina ha riferito che le forze russe hanno lanciato la notte scorsa un totale di 38 tra missili da crociera e dronikamikaze sul territorio ucraino, 18 dei quali sono stati abbattuti dalle forze di difesa di Kiev.

A Mykolaiv il bilancio degli attacchi è di un morto, un uomo estratto dalle macerie di un edificio distrutto nel centro della città, e di venti feriti tra cui cinque bambini. A odessa, riportano fonti locali almeno due persone sono rimaste ferite.

Gli attacchi rientrerebbero ancora nel piano di rappresaglia russo per punire l’attacco ucraino al ponte di Kerch, l’infrastruttura strategiga inaugurata nel 2018 per collegare la Russia alla penisola di Crimea annessa illegalmente nel 2014.

Mosca sostiene di aver colpito solo obiettivi militari. Ma Kiev smentisce, e afferma che oltre agli attacchi indiscriminati sulla popolazione civile, l’esercito russo punta a distruggere le infrastrutture strategiche per le esportazioni di cereali. Gli attacchi di ieri, e la distruzione di 60mila tonnellate di derrate avevano messo in allerta i mercati, facendo lievitare il prezzo del grano dell’8 per cento in appena ventiquattro ore.

La serie di raid sulle due principali città portuali dell’Ucraina arrivano a pochi giorni dal mancato rinnovo dell’accordo sul grano da parte della Russia, il patto che dal 2022 ha consentito il transito in sicurezza dei cerali ucraini attraverso il mar Nero.

Nei giorni scorsi il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e il segretario generale delle Nazioni uniteAntónio Guterres, che avevano mediato gli accordi nel 2022, hanno affermato di essere impegnati in prima persone per garantire il rinnovo dell’accordo, senza il quale centinaia di milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo rischiano di soffrire la fame.

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che non esclude il rientro della Russia sugli accordi, ma ha chiesto il rispetto di alcune condizioni.”La prima richiesta è il ritiro delle sanzioni sulle forniture di grano e fertilizzanti russi nei mercati mondiali. In secondo luogo, devono essere rimossi tutti gli ostacoli per le banche e le istituti finanziari russe che si occupano delle forniture di cibo e fertilizzanti”, ha affermato Putin. “Stiamo parlando del loro immediato collegamento al sistema internazionale di regolamento bancario SWIFT. Non abbiamo bisogno di promesse o idee in merito. Vogliamo che queste condizioni siano soddisfatte”.
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Fonte: Euronews

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