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Tredici anni fa il naufragio della Costa Concordia: tra i sopravvissuti il taorminese Maurizio Filistad

Nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 si verificò nei pressi dell’Isola del Giglio uno degli eventi più drammatici della storia recente italiana: il naufragio della Costa Concordia che provocò la morte di 32 persone tra i passeggeri e i membri dell’equipaggio. La nave entrò in collisione con un gruppo di scogli riportando l’apertura di una falla lunga circa 35,59 metri sul lato di sinistra della carena. Quella tragedia ha causato 32 vittime, ha segnato in modo indelebile la storia della marineria italiana ed è costata 16 anni di carcere al comandante Francesco Schettino.

In quella notte da incubo i soccorritori hanno salvato centinaia di passeggeri, strappandoli ad un terribile destino. Tra i sopravvissuti c’è anche il noto e stimato taorminese Maurizio Filistad, uno dei pianisti della Costa Concordia. Filistad per tanti anni è stato il pianista del Bar “Mokambo” ed ha allietato le serate nella capitale del turismo siciliano, con la sua abilità apprezzata dai visitatori di tutto il mondo. Allo stesso modo aveva conquistato tutti, con la sua bravura, la professionalità ed il garbo, anche sulle navi ed in quella crociera che doveva essere un momento suggestivo della vita dei passeggeri e che invece si è poi improvvisamente trasformato, purtroppo, in una tragedia.

Dopo aver concluso il suo turno di lavoro, negli istanti drammatici dell’urto contro gli scogli, Filistad si trovava seduto al bar insieme ad altri colleghi. Sono trascorsi 13 anni da quella notte terribile ma i fatti accaduti rimangono impressi nell’anima di chi, come Maurizio, ha visto e vissuto da vicino quella sciagura.

“Non si può dire che “è successo, così”. E’ successo per qualche motivo, c’è stata la mano dell’uomo. Può anche essere vero quello che disse il Comandante, io non conosco le carte. Lui ha detto che quello scoglio non era segnato nelle sue carte. So soltanto che quella notte sono morte 32 persone”, così Filistad ha poi risposto alle dichiarazioni del Comandante Schettino.

Rimane vivo negli occhi e nel cuore soprattutto un’immagine: “Ricordo le urla dei bambini. Quella è una cosa tremenda che non dimenticherò mai”.

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