Khephren Thuram si presenta così alla Juventus. “Le prime settimane sono andate bene, lavoro bene con il gruppo e con il mister, le cose stanno andando per il meglio. Mio padre (Lilian, ndr.) mi ha detto testuali parole: che la Juventus per lui è la più grande squadra al mondo e mi ha detto di approfittate di ogni momento trascorso. È un’occasione di apprendimento enorme e di crescita personale e professionale. È un sogno essere qui, uno di quelli che desideri da quando sei piccolo. Qui sono passati grandissimi giocatori francesi e sono orgoglioso di vestire questa maglia. Mi sento molto fortunato. Ero piccolo quando la Juventus ha vinto gli Scudetti con mio padre, ma spero di conquistarne tanti anche io in bianconero. Lui sarebbe orgoglioso dei miei successi, tanto quanto lo è stato di quello di mio fratello nei mesi scorsi. Siamo figli, la sua felicità non cambia”.
“Il mister come giocatore è stato eccezionale, un centrocampista intelligente e che sapeva lavorare con la squadra: posso solo imparare da una persona come Thiago Motta. Sicuramente è stato importante nella mia scelta di venire alla Juventus. Non ho un ruolo preferito: posso giocare sia come play basso che mezzala, dipende da quello che mi chiederà il mister. I miei riferimenti sono Paul Pogba e Patrick Vieira, mi ispiro a loro. I gol non sono la cosa più importante per me: il mio ruolo è dare equilibrio al gruppo e fare da ponte tra difesa e attacco. Segnare piace a tutti, ma non è il mio compito primario: ci sono gli attaccanti che pensano a quello. Thiago Motta mi parla tutti i giorni, mi segue da vicino, mi sta dando ottimi consigli che non posso svelarvi, altrimenti gli altri possono approfittarne. Amo molto far girare la palla, ma cerco sempre di verticalizzare il gioco provando a essere dinamico e all’occorrenza ad attaccare. Mi sento un giocatore completo, sia in attacco che in difesa. Le mie caratteristiche pensano siano adatte alla Serie A, anche per questo ho scelto la Juventus: cambio campionato per la prima volta e so che dovrò sfidare grandi campioni. Ho fatto tesoro anche dei consigli che mi sono arrivati da Didier Deschamps”.