Continua l’azione di contrasto della Polizia di Stato al fenomeno di truffe ed estorsioni ad anziani che vivono da soli contattati telefonicamente da malfattori che tentano di estorcere loro denaro e gioielli con la scusa che un loro congiunto, generalmente un figlio, avrebbe provocato un incidente stradale con feriti gravi e che l’unico modo per evitare l’arresto sarebbe risarcire le vittime prima della denuncia.
Gli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti della Questura di Padova sono intervenuti per la segnalazione di un tentativo di raggiro ai danni di un’anziana. Questa volta a rispondere al telefono fisso di casa della donna è stata la figlia che la accudisce quotidianamente e che sentendosi richiedere del denaro con la scusa dell’incidente stradale provocato da un familiare, ha subito capito che qualcosa non quadrava e che probabilmente era in atto un tentativo di estorcere denaro alla madre, 89enne.
Così ha tenuto al telefono l’interlocutore, fingendosi la madre, e contemporaneamente avvisato il figlio che ha chiamato subito il 113. La donna nel frattempo ha portato avanti la trattativa con i malfattori concordando una cifra di 9000 euro. Subito dopo a casa sua si è presentato un 21enne, incensurato, proveniente dalla provincia di Modena che si è presentato come l’incaricato del Tribunale per il ritiro della cauzione. Tempo di scambiare due parole sulla porta di casa e sul posto sono arrivati i poliziotti alla vista dei quali il ragazzo ha provato a fuggire a piedi, ma è stato bloccato dopo pochi metri.
Accompagnato in Questura è risultato incensurato ed è stato arrestato per il tentativo di estorsione. Posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, a seguito di rito per direttissima in cui è stato convalidato l’arresto, è stato condannato a due anni di reclusione e 500 Euro di multa.