TAORMINA – Dopo l’ok alle 600 mila di ristoro sullo sbigliettamento per l’ingresso al Teatro Antico, il Comune di Taormina potrebbe ottenere a breve un nuovo risultato di rilievo nella trattativa in atto con la Regione Siciliana.
Stavolta il sindaco Cateno De Luca spinge per lo stop agli spettacoli a luglio e agosto e da Palermo arrivano segnali di apertura per una soluzione a metà strada. Il governo Schifani sarebbe intenzionato a rinunciare, intanto, alla pretesa sin qui imposta ai Comuni a versare 15 mila euro a sera al Parco archeologico nelle 5 date mensili che spetteranno ai Comuni.
E l’esecutivo palermitano potrebbe muoversi affinché si riesca, inoltre, a far determinare un ristoro in favore dei comuni – tra i quali anche Taormina – sui grandi eventi. A quel punto, nel caso della Perla dello Ionio, De Luca potrebbe rivedere la sua posizione intransingente e limitare al solo mese di agosto l’indisponibilità ad autorizzare gli spettacoli. Ma la condicio sine qua non è che per i grandi eventi Taormina possa avere un ristoro.
“Siamo riusciti a trovare nella riunione con la Commissione Anfiteatro Sicilia di lunedì scorso una soluzione – ha spiegato il sindaco di Taormina – che eviterà ai comuni di dover pagare il canone per le cinque serate mensili previste dalla legge. Questa soluzione, da me suggerita e pienamente in linea con la normativa, rappresenta un passo avanti significativo. Ci siamo dati appuntamento per la prossima settimana per esaminare ulteriori soluzioni al fine di alleggerire i costi per i servizi necessari durante i grandi eventi organizzati da soggetti privati. L’intenzione è quella di prevedere un ristoro che consenta ai comuni di far fronte ai costi sostenuti per i servizi come pulizia, ordine, sicurezza, decoro. Abbiamo analizzato le richieste già pervenute per i prossimi mesi estivi”.
