TAORMINA – Cinque persone sono finite in manette nell’ambito delle indagini dei Carabinieri sull’inquietante vicenda di una donna di 40 anni sequestrata e picchiata per un debito di droga.
La vicenda si è verificata a Taormina. Nella giornata odierna i Carabinieri di Calatabiano, nel Catanese, con il supporto dei militari dello squadrone eliportato Cacciatori Sicilia e del nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone: in carcere è finita una 36enne di Taormina (già nota alle Forze dell’Ordine); ai domiciliari una 36enne di Giarre e una 35enne di Taormina (entrambe già note alle Forze dell’Ordine); sottoposti, infine, all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due uomini di 30 e 40 anni, di Calatabiano.
La questione ha avuto origine nel giugno 2023 quando, secondo gli investigatori, gli indagati avrebbero deciso di sequestrare e picchiare una donna di 40 anni di Taormina, costringendola a pagare un debito contratto per droga. L’importo del debito era di 2 mila euro. La malcapitata sarebbe stata attesa sotto casa, in un noto residence di Taormina, ed è lì che sarebbero entrate in azione due delle persone indagate, insieme al 30enne: la vittima sarebbe stata bloccata al suo arrivo davanti a casa. Le tre persone l’avrebbero costretta a seguirli presso la loro abitazione e ad attenderli per strada ci sarebbero stati la 36enne di Taormina e il 40enne indagato.
A quel punto la donna che aveva il debito sarebbe stata picchiata e minacciata di morte. Sarebbe stata l’intercessione di un’altra persona indagata – che non rientra tra i destinatari della misura cautelare – a far sì che la donna venisse rilasciata. La persona avrebbe convinto i sequestratori a lasciare andare la donna, per darle un ulteriore arco di tempo utile a consentirle di pagare il debito oggetto della vicenda.
La vittima ha deciso, a quel punto, di rivolgersi ai Carabinieri e denunciare i fatti. Sul caso sono scattate le indagini della Procura della Repubblica di Catania, che hanno accertato la versione dei fatti data dalla donna ed hanno acquisito delle immagini da sistemi di videosorveglianza, davanti alle abitazioni di alcuni indagati. Gli inquirenti hanno acquisito, inoltre, nell’ambito delle loro indagini anche messaggi vocali e chat nelle quali si faceva riferimento alle minacce alla vittima. I cinque indagati sono adesso accusati, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sequestro di persona a scopo d’estorsione, tentata estorsione e lesioni personali.