HomePoliticaTaormina-Rfi, in 7 minuti la città sarà stazione metropolitana

Taormina-Rfi, in 7 minuti la città sarà stazione metropolitana

TAORMINA – La novità dell’ex scuola elementare Vittorino da Feltre, che diventerà punto di uscita e di arrivo per gli utenti della nuova stazione ferroviaria di Taormina, cambia le prospettive del discusso progetto di Rfi e apre le porte ad un sistema veloce di collegamento dei passeggeri che va nella direzione di una vera e propria stazione metropolitana.

Come si sa, per stazione metropolitana si intende una stazione ferroviaria che si occupa di trasporti pubblici veloci, di tipologia metropolitana, tipica delle aree urbane. Il progetto della nuova linea ferroviaria a Taormina sin qui, in oggetto alla stazione Madonnina, non è parso né carne né pesce. Un modo per dire che si prevedeva, insomma, che gli utenti sarebbero arrivati a Taormina in questa nuova stazione in contrada Sant’Antonio, ai piedi della Madonnina, per poi essere trasportati con un collegamento verticale al Lumbi. E poi? Boh, si vedrà.

Di fatto così è, perché non era stato definito l’aspetto complementare per completare il sistema di connessione dalla stazione al centro di Taormina con un ulteriore opera in grado di portare le persone dal Lumbi alla zona di Fontana Vecchia. E d’altronde gli ascensori Lumbi-Fontana Vecchia sono rimasti chiusi nel “freezer” dal 1997 ad ora. Sono passati 27 anni dall’apertura del parcheggio nord ma, al netto di un fiume di chiacchiere, nessuno li ha mai visti. E mai nessuno li vedrà, perché a questo punto non serviranno più.

E allora si va verso la realizzazione degli ascensori che collegheranno in termini diretti la nuova stazione direttamente con il piazzale della “Vittorino da Feltre”. I passeggeri della futura stazione arriveranno lì, o viceversa da Taormina potranno avvalersi di questa stessa opera per andare alla stazione e prendere un treno. Stando alle previsioni della variante che bisognerà formalizzare, il tutto avverrebbe in circa 7 minuti. Poco male.

E’ una soluzione che conviene a tutti. Taormina l’ha proposta e Rfi l’ha accettata, l’accordo in fase di definizione trova soddisfatte entrambe le parti sapendo entrambi che qualcosa si poteva e si doveva correggere perché l’impostazione progettuale mostrava un vulnus strategico, logistico e infrastrutturale ben comprensibile anche ai bambini di 2 anni. Serviranno adesso i pareri degli enti per completare l’iter della variante ma sarà soltanto un discorso formale e non è in discussione l’intesa. La strada, come detto, è tracciata.

In tanti hanno sottolineato la particolarità di una nuova stazione in prossimità del centro, che rischiava paradossalmente di condannarsi in partenza al ruolo di un’incompiuta per le debolezze e i controsensi di un progetto che non la collegava adeguatamente con Taormina centro. La novità di queste ore mette una “pezza”, forse anche due, perché allo stesso tempo si trova una soluzione per la “Vittorino da Feltre”, che non tornerà ad essere una scuola e sembrava destinata ancora a rimanere prigioniera di un lungo “toto-destinazione” paesano. Diventerà un parcheggio? Sarà un centro per le associazioni del posto? Sulle sue ceneri sorgerà un albergo, appartamenti o un altro supermercato? Niente di tutte queste ipotesi. La scelta è ricaduta sulla previsione di un’area di transito al servizio dell’opera di Rfi per la nuova linea ferroviaria ad alta capacità.

Così sulle ceneri della “Vittorino da Feltre” potrebbe cambiare il destino della nuova stazione, che diventerebbe evidentemente più attrattiva anche per i flussi turistici. Un esempio per rendere l’idea: i collegamenti con l’Aeroporto di Catania. Si sa che il turista è amante di tempi certi e collegamenti rapidi, tutto il resto è sgradita letteratura. E in un posto come Taormina che vive di turismo, la nuova stazione ha l’obbligo strategica di mettersi a disposizione della ricettività turistica. La vecchia scuola elementare è l’addizione che può dare un senso ad un progetto carente e che alla base andava visto, ragionato discusso e approvato con maggiore attenzione. Ma ora è il tempo di salvare il salvabile, per non consegnare altri “pacchi” alle nuove generazioni.

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