TAORMINA – Il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, è intervenuto con una interessante (e condivisibile) riflessione nel corso della conferenza stampa di presentazione della 68esima edizione del Taormina Film Fest.
“Bisogna concentrare l’attenzione – ha dichiarato il primo cittadino di Taormina – su una riflessione: cos’è quest’anno che può dare, in qualche modo, un segnale di ripresa e di grande proiezione sul piano internazionale? Non deve passare come un fatto puramente cinematografico la presenza, dopo 50 anni, del regista e sceneggiatore de “Il Padrino”. I 50 anni de “Il Padrino” non è soltanto un fatto puramente cinematografico e culturale. Il cinema crea delle identità culturali e occorre comprendere che “Il Padrino” negli Stati Uniti ha creato un’immagine della Sicilia negli Stati Uniti, anche se non parla della Sicilia ma dei siciliani in America. Ma gli stessi siciliani in America si sono riferiti a questo film che è stato fortemente contrastato. Il film fu sottoposto ad una attenzione negativa da parte della mafia americana di origine italiana, e siciliana in particolare. Ecco perché, io penso che oggi questa cosa va trasformata in un qualcosa che ci possa proiettare a livello internazionale. Oggi la Sicilia non ha un’identità autoctona, limitata, isolana”.
“A volte facciamo l’errore – continua Bolognari – di dire “non invidiamo niente a nessuno” ma poi c’è disoccupazione, la gente emigra altrove e le condizioni sociali sono quelle che sono. Queste sono le occasioni nelle quali possiamo dire che la Sicilia è una cosa diversa, speciale, perché ha costituito un’immagine, un’identità culturale che non è locale ma è a livello globale e che ci proviene dal cinema americano e dalla lettura americana, ed in qualche modo incide sulla nostra vita. I festival devono servire alla valorizzazione dei territori, bisogna usare strumenti sofisticati per cercare di far parlare di Taormina e della Sicilia in modo diverso, molto più ragionati”.