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Taormina, “Diritto al sonno”: “Cittadini in regola non possono essere ostaggi dell’Amministrazione”

TAORMINA – Il Comitato “Diritto al Sonno Taormina” ha tenuto una conferenza stampa in Corso Umberto, davanti al Palazzo dei Giurati.

“Non è una casualità, ma una scelta voluta – spiega il comitato -: il Corso è la nostra strada, il luogo dove viviamo e abbiamo la residenza. È qui che subiamo ogni giorno i disagi di un’ordinanza che ci costringe a sacrificare un diritto fondamentale: il riposo. Ringraziamo il vicesindaco Jonathan Sferra per la sua presenza. È un segnale che accogliamo con rispetto, ma non possiamo dimenticare quanto accaduto nel Consiglio comunale del 29 agosto scorso: la mozione che avrebbe portato subito l’orario di conferimento alle 7 del mattino è stata bocciata senza una parola di confronto. Subito dopo, il Sindaco ha accennato a un’apertura, ma vincolata alla consegna di tutti i mastelli e carrellati. Una condizione che non riguarda noi residenti del Corso, che paghiamo regolarmente la Tari, ci siamo già dotati di mastelli con RFID e rispettiamo le regole. Non possiamo essere ostaggi dell’amministrazione, costretti a subire privazioni di diritti per scovare chi non è in regola o per punire chi non ritira i carrellati delle attività commerciali. Inoltre, parlare di presunti problemi di carico e scarico merci come giustificazione è un’ulteriore mistificazione: non saranno certo pochi mastelli, posti davanti alle ormai poche abitazioni rimaste nel Corso, a bloccare le operazioni. E a breve saremo noi stessi a dimostrarlo con documentazione video e fotografica, perché i fatti sono più forti delle parole”.

“Il nostro Comitato è nato perché i cittadini, rimasti inascoltati dall’Amministrazione nonostante le sollecitazioni in Consiglio comunale e le richieste avanzate da alcuni consiglieri, hanno deciso di unirsi per difendere la qualità della vita. Tutto parte dall’ordinanza n. 20 del 20 luglio 2024, che imponeva ai residenti del centro storico di conferire i rifiuti tra l’1:30 e le 5 del mattino. All’epoca l’amministrazione ci aveva rassicurato: sarebbe durata solo per agosto e parte di settembre. Dal 2025, ci dissero, si sarebbe trovata una soluzione diversa. Invece, da aprile 2025, la misura è stata riproposta senza alcun cambiamento. A giugno è stato sollecitato anche l’intervento del vicesindaco, ma la situazione è rimasta immutata. Non volevamo creare un caso mediatico. Per questo avevamo presentato una petizione protocollata l’11 agosto 2025, con l’obiettivo di ottenere un dialogo costruttivo. Invece abbiamo ricevuto solo silenzi istituzionali e, purtroppo, commenti aggressivi del sindaco sui social”.

“Noi non siamo evasori, né “zozzoni”. Siamo cittadini che pagano la Tari, che rispettano le regole e che amano il decoro del Corso Umberto, perché questa è casa nostra. La nostra richiesta si fonda su un dato evidente: i mezzi della raccolta continuano il servizio ben oltre le 7 del mattino. Non si capisce, quindi, la necessità di imporre orari notturni disumani. Questa misura colpisce soprattutto anziani, persone fragili, famiglie con bambini e lavoratori che hanno diritto, come chiunque, a dormire otto ore di fila. Un’ordinanza di questo tipo non esiste in nessuna città d’Italia, tantomeno nelle mete turistiche più rinomate e paragonabili a Taormina. In nessuna località i cittadini sono costretti a svegliarsi in piena notte per conferire i rifiuti. Questo primato non porta prestigio: segna un’anomalia che umilia i residenti e compromette la vivibilità del centro. Ed è ormai evidente anche al Sindaco stesso che questa misura è indifendibile: lo hanno dimostrato le sue recenti apparizioni su emittenti nazionali, dove incalzato dalla stampa ha dovuto arrampicarsi su giustificazioni sempre più fragili e contraddittorie. Se la sua posizione non regge davanti a un pubblico nazionale, a maggior ragione non può continuare a pesare sulle spalle dei suoi concittadini”.

“Fin dall’inizio, la nostra istanza è stata chiara: orari di conferimento umani che non compromettano il decoro del centro storico. Non abbiamo mai parlato di mastelli, né di carrellati commerciali. Questi temi appartengono ad altri piani e non hanno nulla a che vedere con la nostra richiesta. Legare il diritto al sonno con la lotta all’evasione Tari è una strumentalizzazione: non si possono tenere in ostaggio cittadini in regola per “stanare” chi non lo è. Il gruppo consiliare “Rinascimento Taormina”, con i consiglieri Luca Manuli, Nunzio Corvaia e Maria Rita Sabato, aveva presentato una mozione che proponeva di estendere l’orario di conferimento fino alle 7 del mattino e di aprire un tavolo di confronto con il Comitato. Sarebbe stata una soluzione immediata. La mozione è stata bocciata senza dibattito, con un voto compatto della maggioranza. È stata una decisione politica, non di merito. Per noi cittadini è stato doloroso vedere i nostri rappresentanti alzare la mano senza dire una parola, ignorando oltre 600 firme raccolte in pochi giorni. I giri degli automezzi dell’ASM dimostrano che la raccolta continua oltre le 7 del mattino. Non è vero che spostare l’orario sia incompatibile con il carico e scarico merci: si tratta di poco più di cento utenze domestiche e abbiamo raccolto ampia documentazione fotografica e video in merito”.

“Noi che ancora resistiamo agli svantaggi di vivere nel cuore del centro storico – conclude il comitato – siamo il vero presidio di umanità del Corso. Siamo noi a rendere autentica e attrattiva Taormina agli occhi dei visitatori, perché non c’è bellezza senza chi la vive ogni giorno. Ed è proprio la nostra comunità – anziani, lavoratori, persone con difficoltà – a pagare il prezzo più alto di questa ordinanza. Privarci del sonno significa ridurre drasticamente la vivibilità e spingerci ad abbandonare le nostre case, accelerando quel processo di svuotamento che già minaccia molte località turistiche in Europa. Taormina non può permetterselo: senza i suoi residenti, il centro storico perderebbe la sua anima e la sua memoria. Il Comitato ribadisce la propria volontà di dialogare, ma non accetterà ulteriori rinvii o risposte evasive. Non stiamo difendendo un interesse di parte, ma un diritto umano fondamentale che nessuna amministrazione può ignorare. Per questo oggi chiediamo al vicesindaco di assumere un impegno chiaro e verificabile: una data per un tavolo di confronto ufficiale con il Comitato e indicare una tempistica precisa entro cui la Giunta intende affrontare e risolvere la questione degli orari di conferimento. Il tempo delle dirette social e delle dichiarazioni generiche è finito. Adesso servono decisioni formali, prese nelle sedi istituzionali, con la responsabilità di chi governa la città. Taormina merita rispetto, e i suoi cittadini meritano risposte. Non tra mesi, non “quando sarà possibile”, ma adesso”.

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