HomeTurismo & LifestyleTaormina d'inverno, Albrechtsen (Albatros): "Voli ridotti? Problema superabile, cambiare mentalità"

Taormina d’inverno, Albrechtsen (Albatros): “Voli ridotti? Problema superabile, cambiare mentalità”

TAORMINA – “Taormina è bellissima, è un posto desiderato da tutti e ha tutto per lavorare bene anche d’inverno e per fare turismo 12 mesi l’anno. La riduzione dei voli in bassa stagione non è un problema insormontabile come sento dire. Bisogna cambiare la mentalità, e poi si può fare tutto se lo si vuole davvero”. Lo afferma Steen Albrechtsen, senior product manager di Albatros, uno dei principali e più apprezzati tour operator esteri che lavorano sulla destinazione Taormina e da ormai oltre un decennio opera qui soprattutto nel periodo di bassa stagione. Albatros lavora in Sicilia in sinergia con Sat Group – Sicilian Airbus Travel, storica azienda che ha sede proprio a Taormina. Ed’ un’attività che viene portata avanti con importanti risultati e che promuove Taormina soprattutto nei mercati della Scandinavia, in Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. Si parla di un tour operator cresciuto in termini esponenziali nel tempo, che nelle sue varie destinazioni muove oltre 100 mila persone in un anno e può contare su 150 milioni di euro di fatturato.

“Si possono sempre muovere i turisti – spiega Albrechtsen a TN24, è un po’ un paradosso che una città splendida come Taormina sia sempre piena d’estate e che poi non riesca a lavorare bene nel periodo invernale. Io credo, sono certo, che ci siano tutte le condizioni per invertire la rotta e non servono tutti questi discorsi che sento dire. Taormina, ad esempio, d’inverno non dovrebbe fare pagare la tassa di soggiorno e dare una medaglia, un riconoscimento, a chi viene qui e soggiorna in città per almeno 10 giorni”.

“Bisogna avere la capacità di farsi trovare pronti a ricevere i turisti sempre, anche in inverno, facendo il prezzo giusto. Noi siamo impegnati nel creare lavoro e quindi dare opportunità concrete di lavoro a chi non lavora. Oggi noi operiamo tra ottobre e novembre e inizio dicembre e poi anche a marzo-aprile. Gli hotel possono tenere il loro staff tutto l’anno, garantendo l’impiego al personale. Un elemento di riflessione può venire anche dal fenomeno del food, con i locali che non chiudono e che in estate si concedono il giorno di chiusura, una cosa impensabile sino a qualche tempo fa. E’ necessario cambiare la visione e la prospettiva”.

E la questione degli aerei, con i collegamenti che da novembre in poi si riducono e che sinora viene considerata dagli operatori dell’industria dell’ospitalità il problema insormontabile sulla strada che porta ad una destagionalizzazione del turismo? “Non è esattamente così – sottolinea Albrechtsen. I problemi sono fatti per affrontarli e risolverli, attrezzandosi a trovare delle soluzioni anche alternative. Noi lavoriamo spostando i flussi anche su aeroporti come Istanbul, Francoforte e Roma. Il turista non ha paura di spostarsi e fare scalo in altri aeroporti per arrivare alla destinazione che desidera. Noi in passato abbiamo inventato un volo Copenaghen-Catania, appositamente per far vedere l’eruzione dell’Etna. Quell’aereo lo abbiamo riempito con 180 persone. E’ stato un grande successo, sono queste le iniziative da realizzare”.

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