TAORMINA – Svolta nell’inchiesta sulla tragica fine di Rosario Samperi, il 45enne di Taormina trovato morto nell’estate del 2023 a Graniti, sotto un ponte.
Il corpo senza vita di Rosario venne rinvenuto la mattina del 17 agosto 2023 in zona Petrolo, nella Valle dell’Alcantara, tra Gaggi e Graniti. Terribile scenario di questa morte fu il “viadotto dell’orrore”, un ponte che si affaccia sul fiume Petrolo, un’antica struttura che congiunge i centri dell’Alcantara e la zona ionica, l’hinterland rivierasco con la zona collinare e montana.
Le indagini erano state archiviate, ritenendo che si sia trattato di un suicidio ma la famiglia non ha mai creduto a questo scenario, si è opposta alla chiusura del fascicolo su Rosario ed è arrivata la decisione della Prima sezione penale del Tribunale di Messina che accoglie il ricorso e riapre il caso, che torna nelle mani del Giudice per le indagini preliminari. A ritenere che si debba ancora indagare per fare luce sul caso è stata la giudice Antonella Crisafulli, che ha disposto l’annullamento del decreto di archiviazione richiesto dalla Procura della Repubblica di Messina nei mesi scorsi ed accolto dal gip.
La famiglia di Rosario Samperi si era opposta all’archiviazione, proponendo relativa istanza di impugnazione perché il decreto era stato emesso senza la notifica alle parti offese. Un passaggio che avrebbe reso nulla l’efficacia dell’atto stesso. Il giudice ha rilevato che sia stata “omessa la notifica della richiesta di archiviazione ai sensi dell’art. 408 co. 2 c.p.p., nonostante l’espressa istanza in tal senso formulata in data 23 febbraio 2024 dal precedente difensore di fiducia del reclamante avvocato Oleg Traclò, e reiterata in data 10 aprile 2024 dal nuovo difensore di fiducia, Gianmario Sposito, ovvero antecedentemente alla richiesta di archiviazione depositata in data 11 giugno 2024. Pertanto, la decisione sulla richiesta di archiviazione avrebbe dovuto essere assunta previa notifica della stessa alla persona offesa, onde consentirle di proporre opposizione ed instaurare così il contraddittorio nel procedimento di archiviazione”.
Ad accompagnare l’incrollabile convinzione dei familiari di Rosario che non si sia trattato di un suicidio la dinamica, alquanto anomala, del triste ritrovamento della vittima: l’uomo, nonostante un volo di oltre 15 metri dal viadotto, non presentava alcuna ferita sul proprio corpo ed ulteriori dubbi venivano alimentati dalla posizione del cadavere, parallela al ponte.
Il 18 marzo 2024 un appello, drammatico e toccante, sulla vicenda della morte di Rosario Samperi era stato lanciato a TaorminaNews24 dalla zia, Provvidenza Samperi. La donna, un’insegnante in pensione di Taormina, molto nota e stimata da tutti nella Perla dello Ionio, e che in questo territorio ha cresciuto intere generazioni di studenti, si era rivolta alla giustizia attraverso il nostro giornale, chiedendo che non venissero chiuse le indagini.
“Sono la zia di Rosario Samperi – spiegò a TN24 Provvidenza Samperi – e quella maledetta mattinata del 17 agosto 2023 mio nipote è stato trovato senza vita sotto il ponte di Graniti. Parliamo di un ponte alto 15 metri, eppure il povero Rosario quando è stato ritrovato apparentemente sembrava che dormisse con il suo volto intatto e sereno. Sento perciò l’esigenza di esternare pubblicamente il mio pensiero, lo ritengo giusto e doveroso nei confronti di chi non c’è più“. “Sono già passati 7 mesi e su questa tragedia è calato un silenzio assordante. La nostra famiglia aspetta risposte e sono tanti gli interrogativi che ancora oggi agitano il nostro cuore e tormentano le nostre notti. Rosario era un ragazzo perbene, ben inserito nel contesto della vita sociale, non ha mai fatto nulla di male a nessuno. Mio nipote amava la vita. Non si può accettare una fine del genere. Tra l’altro, una persona di 120 kg avrebbe sfidato le leggi della fisica rimanendo intatto dopo essersi schiantato a folle velocità, in pochi secondi, sulle lastre pietrose dell’arido torrente Petrolo. Come si spiega – concludeva la zia della vittima – il fatto che invece sia stato ritrovato in quel modo, come se dormisse con il volto praticamente intatto? Rosario merita di essere ricordato e stimato per come ha vissuto, ben voluto da tutti, educato, sempre affettuoso, rispettoso. Era un ragazzo che ha seguito con amore e dedizione i valori che gli hanno insegnato i suoi genitori, e lo ha fatto fino alla fine“.
Adesso l’appello di zia Provvidenza è stato accolto e il grido di dolore suo e di tutti i familiari di Rosario Samperi ha trovato una risposta importante. L’accoglimento del ricorso riapre l’inchiesta e trova cosi nuova linfa e vigore la speranza di arrivare alla verità su questa tragica morte.