HomePrimo pianoSondaggio SWG: La Vardera fa paura, De Luca "svuotato" dall'ex Iena. Antoci...

Sondaggio SWG: La Vardera fa paura, De Luca “svuotato” dall’ex Iena. Antoci si prende il campo largo

I sondaggi di fine 2025 raccontano virtualmente la Sicilia che si va delineando verso le prossime elezioni Regionali. La corsa è ancora lunga ma qualcosa già emerge. Ismaele La Vardera corre come un treno verso la conquista del voto anti-sistema e sta andando a prendersi una larga parte di quegli elettori che nel 2022 scelsero invece con voto plebiscitario l’attuale sindaco di Taormina, Cateno De Luca. Nel campo largo – come anticipato in tempi non sospetti da TN24 – il protagonista che sale in cattedra e va verso la leadership della coalizione che sfiderà il centrodestra è l’europarlamentare del M5S, Giuseppe Antoci. Tutto da decidere nel centrodestra, dove Giorgio Mulè avanza a passo spedito nel gradimento dei siciliani e guida il nuovo corso di una maggioranza che pare destinata a non puntare su Renato Schifani, così come non venne concesso a suo tempo il bis a Nello Musumeci.

Arrivano i numeri del sondaggio commissionato a SWG da Controcorrente. Un’indagine che, va detto subito, consegna un dato significativo: tra i leader regionali, quello che raccoglie il maggior livello di fiducia in Sicilia è Ismaele La Vardera. Il fondatore del movimento cresce di 14 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione di maggio, realizzata dallo stesso istituto. Un balzo in avanti che lo colloca al vertice della classifica del gradimento.

Questo risultato, tuttavia, non basterebbe a garantire la vittoria in caso di elezioni regionali. Anche se candidato dell’intero campo progressista, La Vardera perderebbe di misura nel confronto diretto con un centrodestra compatto attorno a Renato Schifani. Le liste della maggioranza, infatti, restano complessivamente più forti. Curiosamente, però, l’attuale governatore non risulta essere il nome più apprezzato all’interno della sua coalizione: a precederlo è Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera.

Venendo ai dati nel dettaglio, La Vardera ottiene il 64% di fiducia tra i siciliani che dichiarano di conoscerlo. Alle sue spalle, ma con un distacco significativo, si colloca l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Giuseppe Antoci, fermo al 46%. Più indietro gli altri esponenti dell’opposizione presi in esame da SWG: il coordinatore regionale M5S Nuccio Di Paola e Cateno De Luca sono appaiati al 33%, mentre Alfio Mannino, segretario della Cgil siciliana, si ferma al 32%.

Sul fronte del centrodestra, il nome che spicca è quello di Mulè, che con il 35% risulta il più apprezzato della coalizione e terzo assoluto nella graduatoria generale. Segue Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars, al 30%, in netto calo rispetto alla precedente rilevazione. Più staccata la deputata leghista Valeria Sudano, al 28%. Chiude Renato Schifani con il 25%, due punti in meno rispetto a sette mesi fa.

Un elemento da tenere in considerazione è il livello di notorietà dei singoli candidati, dato non incluso nella versione del sondaggio consultata. Analizzando però le simpatie trasversali, emerge che La Vardera e Antoci raccolgono consensi anche tra gli elettori di centrodestra, rispettivamente con il 50% e il 42%. Guardando invece all’elettorato progressista, Mulè è il nome del centrodestra che ottiene il miglior riscontro, con un 20%. De Luca conferma il suo profilo divisivo: convince il 36% degli elettori della maggioranza e il 27% di quelli dell’opposizione, segno di un bacino in evoluzione.

Nella simulazione sul voto per il presidente della Regione, il centrodestra unito resterebbe in vantaggio: Schifani raggiungerebbe il 44% dei consensi, in crescita rispetto a maggio. La Vardera lo seguirebbe a breve distanza, con il 42% e un incremento di cinque punti. Un terzo candidato ipotetico si fermerebbe al 14%, mentre resta elevata la quota di indecisi. Schifani intercetterebbe quasi interamente l’elettorato di centrodestra, anche se come detto sembra difficile che la maggioranza voglia puntare su una sua ricandidatura, mentre La Vardera riesce a mobilitare anche una parte significativa di chi oggi non ha una scelta definita.

Lo stesso equilibrio si riflette nel voto alle liste. L’attuale maggioranza si attesterebbe al 41%, a cui va sommato il 2% attribuito a Grande Sicilia–Mpa, portando il totale al 43%. Fratelli d’Italia rimane il primo partito con il 19%, seguito da Forza Italia in crescita al 13%. Lega e Dc, invece, dimezzano i consensi, scendendo rispettivamente al 3,5% e al 3%.

Nel campo opposto, Pd e Movimento 5 Stelle risultano in flessione: i dem passano dal 16 al 14%, mentre i pentastellati scenderebbero sotto la soglia del 10%. Avs si fermerebbe al 4%. Il centrosinistra tradizionale arriverebbe così al 29%, a cui va aggiunto il dato clamoroso di Controcorrente: il movimento di La Vardera raggiunge il 14,5%, con una forbice stimata tra il 12,5 e il 16,5%. Un risultato che attinge soprattutto da ex elettori di M5S, Pd e Sud chiama Nord.

In questo scenario, i due schieramenti principali si potrebbero contendere il governo dell’isola con una partita in equilibrio. La speranza di Sud chiama Nord e di De Luca è quella di resistere all’avanzata di La Vardera e restare aggrappati a quel 9% che è lontano a distanza siderale dal 25% del 2022 ma che potrebbe avere il suo peso se posizionato da una parte o dall’altra, anche e soprattutto nel gioco delle alleanze. Evidentemente c’è da tenere conto che ad oggi ci sarebbe l’enorme prateria di un 20% di elettori ancora indecisi.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansLike
14,200FollowersFollow