Renato Schifani torna sul rapporto decisamente cambiato con Cateno De Luca. Il presidente della Regione in una intervista a BlogSicilia si è espresso così sull’ex “avversario”, con il quale i rapporti si sono rasserenati al tramonto e ora destinato a diventare un alleato alla luce del probabile ritorno del sindaco di Taormina nel centrodestra in vista delle prossima legislatura.
“Da Berlusconi – ha detto Schifani a BlogSicilia – ho imparato a non personalizzare mai gli attacchi politici, per non distrarsi dalla superiore e responsabile azione di governo. In De Luca ho recentemente scoperto una significativa preparazione amministrativa, confermata dal suo buon governo di Messina e Taormina. Accompagnata da un partito dove i protagonisti sono prevalentemente bravi e giovani amministratori, carichi di entusiasmo e compostezza. Ascolterò loro, come tutti gli altri colleghi di area diversa, perché con la mia elezione mi sono assunto la piena responsabilità di risolvere i problemi dei siciliani, al di là della connotazione politica di chi li avrebbe rappresentati. Il mio sforzo quotidiano sta in questo”.
Schifani ha poi parlato dello scenario politico proiettandosi nel futuro. “Il mio è un impegno difficilmente realizzabile in una sola legislatura. E’ un impegno che presuppone tempi un attimo più ampi. Se ci si deve occupare seriamente della Sicilia occorrono, come minimo, dieci anni se non di più. Il mio è un impegno di doppia legislatura perchè ho portato e sto portando avanti dinamiche di alta strategia innovativa, che naturalmente non si possono consumare in pochi anni. Riterrei un errore abbandonare questo percorso, per il quale mi sto spendendo molto con un Governo di coalizione e con il convinto sostegno del Governo nazionale che ci sta dando una grande mano. Ovviamente ne discuteremo all’interno dell’alleanza, trattandosi di scelte che presuppongono piena condivisione, ma sono fiducioso”. Queste le parole del presidente della Regione a BlogSicilia.
Per quanto riguarda il tema sui dirigenti regionali: “Ma la rotazione è un atto necessario e dovuto alle scadenze previste dai contratti dei dirigenti, per cui non è una volontà specifica del presidente della Regione, ma un appuntamento obbligatorio nel rispetto delle norme anticorruzione. La mia volontà è quella di procedere non con uno spoil system dei dirigenti attuali. Come diceva Berlusconi, occorre coniugare la professionalità con l’innovazione. Cercheremo di trovare una soluzione che preveda innesti anche di nuove figure che possano avere l’ambizione di crescere, portando entusiasmo e velocizzando i tempi.” spiega Schifani.
Schifani si sofferma inoltre sul rapporto con l’assessore Edy Tamajo: “Edy Tamajo sta facendo un buon lavoro. L’ho voluto io in quel posto di assessore perchè è una figura molto presente sul territorio e conta su significativi consensi e ho puntato su di lui perchè ero, e sono convinto, che fosse una figura meritevole di crescere politicamente con il ruolo di amministratore. Lui è certamente uomo del territorio, uomo di Assemblea regionale, ma gli mancava l’apprendimento dall’amministrazione che può acquisire soltanto chi va sul campo dell’azione diretta di governo assumendosi delle responsabilità. E sta facendo bene. Per quanto riguarda la valutazione sul ruolo politico lui non nasce dentro Forza Italia. Non è che io possa dare brevetti di primogenitura, ma è evidente che non nascendo in Forza Italia, contrariamente al sottoscritto che ne è uno dei fondatori, può avere anche visioni forse leggermente diverse rispetto a quella di chi ha visto fondare il partito con Berlusconi”. Per quanto riguarda il tema delle Province: “Il governo ha fatto la sua parte e le vicende seguenti sono note. Oggi intravedo un pensiero: secondo me si vuole, da parte di qualche partito della maggioranza prevedere un allineamento complessivo nazionale del sistema delle Province, con l’abolizione della Delrio il prossimo anno, per poi tornare al voto diretto in tutto il Paese dopo la riforma nazionale”.