I viaggi di Fedele Confalonieri a Roma, il manifesto di partito commissionato a Del Debbio, il pranzo con Tajani ma soprattutto le dichiarazioni del diretto interessato: Pier Silvio Berlusconi comincia a scoprire le carte e a far capire che si sta convincendo sul serio a scendere in campo in politica, sulle orme del padre. Sin qui aveva smentito a più riprese di voler fare politica ma in fondo non lo ha mai fatto con troppa convinzione. Rimangono le remore di Marina sulla mossa del fratello, lei non vorrebbe un nuovo coinvolgimento diretto della famiglia ma soltanto un appoggio esterno a Forza Italia. E invece Pier Silvio ha rotto gli indugi. Non si fa remore ad affermare: “La politica è nel mio dna ma la evito”, per poi ripetere ai suoi collaboratori a Mediaset “Mio padre è sceso in campo a 58 anni. Io ne ho 54”. Come dire che il dado è tratto e resta da capire quando arriverà il momento dell’annuncio, l’ora della marcia in pompa magna dagli studi di Cologno Monzese verso la capitale. Berlusconi si prenderà ancora un pò di tempo, lo tsunami non sarà immediato ma la clessidra comincia a scorrere. Forse già nel 2025, difficilmente prima, ad ogni modo la strada è tracciata.
Anche se la politica è «un suicidio» e ufficialmente nega di aver commissionato sondaggi sull’ipotesi, sono in pochi a pensare che Pier Silvio rimarrà ancora a lungo avulso alla fascinazione della politica, al richiamo della foresta che ha attratto in maniera inesorabile il papà Silvio e che ora chiama all’appuntamento anche il figlio, che ne ha raccolto sinora l’eredità alla guida di Mediaset. «Il fascino della politica in termini di adrenalina, avventura, spinta, rapporto con la gente io lo sento, fa parte del Dna di mio padre, di un qualcosa che io, ahimé, sento di avere», è la frase di chi sembra proprio pronto a bere l’amaro calice. Anche perché «alle prossime elezioni c’è spazio per un centro moderato. Forza Italia sta lì: il brand è già pronto». Le parole non si prestano a troppe interpretazioni.
Pier Silvio, a quanto pare, ha già fatto capire a Tajani che per Forza Italia è arrivato il momento di una svolta e non si può vivere in eterno di nostalgia e di commemorazione del padre fondatore. Insieme alla sorella Marina stanno continuando a dare sostegno economico al partito e alle Europee è arrivato un ottimo risultato ma a questo punto l’obiettivo è quello di alzare l’asticella. I Berlusconi sono convinti che quel 10% possa essere un punto di ripartenza e non di arrivo, e che soprattutto ci sia una prateria da percorrere per mettere insieme i moderati e coronare il “sogno” dello stesso Tajani di risalire al 20%. Non è possibile farlo con una linea politica fatta di ricordi, e non è possibile farlo con Tajani, ottimo gregario che però non ha le stimmate del leader e non attrae consensi nell’immaginario popolare. Per lui ci sarà spazio comunque e continuerà ad avere visibilità istituzionale ma i Berlusconi preparano il ribaltone. Ed è una prospettiva che evidentemente preoccupa Meloni e Salvini.
A proposito di Giorgia e dei Berlusconi: “I rapporti – ha spiegato Open (di Enrico Mentana) sono diventati gelidi all’epoca della tassa sugli extraprofitti delle banche, che poi il governo si è rimangiato. E si è sfiorato l’incidente sui fuorionda di Giambruno”. «Non è un esponente della maggioranza», ha detto Meloni un anno fa a Palermo a proposito delle parole di Marina sui giudici. “Mentre la Lega – ha aggiunto sempre Open – si è già cautelata chiedendo l’aumento del tetto della pubblicità della Rai, cosa che sfavorirebbe Mediaset”.
Un quadro significativo lo ha tracciato La Stampa. “Paolo del Debbio – assicura il quotidiano torinese -, conduttore, intellettuale prestato alla famiglia Berlusconi, è stato incaricato di rinfrescare il Manifesto dei valori fondativi del partito azzurro, a cui sempre lui in prima persona contribuì trent’anni fa”. Secondo Lombardo “ci sono stati anche una serie di incontri, nelle stanze di Largo del Nazareno a Roma, dove ha lo studio Gianni Letta, e dove, quando passa a Roma, si ferma Fedele Confalonieri”. Tutti e tre “si sono visti e confrontati, sulle intenzioni dei due figli maggiori dell’ex premier”, scomparso nel giugno 2023.
L’ombra di Pier Silvio Berlusconi comincia ad allungarsi sul centrodestra e soprattutto su Giorgia Meloni. L’attuale premier sa che una discesa in campo di Berlusconi può cambiare tutto. E’ un terremoto che potrebbe cambiare gli equilibri nel centrodestra e spostare la leadership dalla parte di Berlusconi, sgonfiando i consensi di Fratelli d’Italia e spostando il vento in poppa di nuovo dalla parte di Forza Italia. Salvini naviga sulla soglia di sopravvivenza dell’8% e rischia di crollare definitivamente o magari potrebbe anche far valere i rapporti cordiali che aveva comunque con Silvio Berlusconi per evitare l’inesorabile scenario dell’Opa di Forza Italia che svuoterebbe quel che resta del Carroccio.