Le prossime settimane potrebbero portare importanti novità sul fronte dei lavori per il raddoppio ferroviario a Taormina. Nelle giornate in cui monta la preoccupazione in città per la galleria trasversale provvisoria e le associazioni spingono per un confronto pubblico con i progettisti di Rfi, il Comune di Taormina valuta le prossime mosse.
La casa municipale punta alla definizione – e relativa pianificazione della fase attuativa – di una serie di passaggi ritenuti prioritari rispetto alle attività evidentemente “invasive” che accompagneranno nei prossimi anni, per un intero decennio, l’avanzamento dei cantieri per la linea ferroviaria.
E ormai chiusa in termini totali e praticamente certi l’intesa tra Comune di Taormina e Ferrovie dello Stato per la variante che porterà alla realizzazione degli ascensori che collegheranno in termini diretti la nuova stazione (quella “Madonnina”, per intendersi) direttamente con il piazzale della “Vittorino da Feltre”, dove si prevede la parziale demolizione dell’ex scuola elementare nella parte ritenuta a rischio (crollo) e non più utilizzabile. I passeggeri della futura stazione arriveranno lì, o viceversa da Taormina potranno avvalersi di questa stessa opera per andare alla stazione e prendere un treno. Stando alle previsioni della variante che le parti stanno andando a formalizzare, il tutto avverrebbe in circa 7 minuti.
Il secondo passaggio incardinato negli accordi tra Comune di Taormina ed Rfi è che, proprio attraverso in virtù della citata variante, si andrebbe così a derubricare il rischio di una riduzione della capienza del parcheggio Lumbi. Sembrerebbe, insomma, scongiurata la paventata perdita di due piani del parcheggio Lumbi, che si era prospettata in precedenza.
Il Comune di Taormina sta spingendo, a fari spenti, anche per una “compensazione” su Trappitello, dove il via vai dei mezzi di cantiere sta portando una pressione non indifferente sul territorio. E qui l’obiettivo lo ha già anticipato il sindaco: “Chiediamo le opere connesse – ha detto Cateno De Luca, indispensabili per rendere funzionale l’intervento che Rfi sta realizzando sul territori. Non è pensabile che si faccia la stazione a Trappitello se poi non mi fai la strada di collegamento Trappitello-Taormina. E questa non è un’opera compensativa ma connessa, necessaria. Oltre a questa, chiederemo una compensazione ambientale, in questo territorio, ma è un altro capitolo sul quale ci siamo già attivati per fare le opportune valutazioni”. Se ne parla da tempo immemore di questa opera, da almeno mezzo secolo a questa parte, ma non si è mai arrivati ad una svolta, eppure con una decina di milioni potrebbe diventare realtà anche in un contesto come Taormina, “terra madre” di inconcludenza e sceneggiate, dove normalmente servono un paio di ere geologiche per fare cose che in altre parti del mondo si realizzano con estrema semplicità.
Nel frattempo spunta una questione da dirimere e a farla deflagrare in quelli che poi potrebbero essere i riflessi pesanti per la città sono state le associazioni, prima Patrimonio Sicilia e poi gli Albergatori di Taormina. Ci riferiamo alla previsione di un’ulteriore galleria trasversale provvisoria per binario unico che – stando a quanto rimarcato da Patrimonio Sicilia – “sbucherebbe sulla costa in località Spisone-Rocce Bianche-Caparena, alle porte della frazione di Mazzeo, per collegare la prosecuzione del tratto ferroviario costiero esistente e così sconvolgendo il tutto secondo una prassi di lavoro: vedi sottopasso di Sant’Alessio e sottopasso di Letojanni nord”.
Quest’ultima opera susciterebbe non poche perplessità anche da parte dell’Amministrazione in carica di Taormina, che tuttavia non sarebbe uscita allo scoperto con Rfi sulla questione anche per gli altri punti in ballo – richiamati sopra – da definire nella trattativa tra le parti. E allora la strategia sarebbe stata, in buona sostanza, quella di attendere che a tirare fuori pubblicamente il problema fossero gli altri: ovvero le associazioni della città. Aspettare le prime polemiche per poi, magari, provare a capire in termini più incisivi con Rfi quali e quanti margini ci sarebbero per rivedere i termini di un’infrastruttura che risulterebbe troppo invasiva e penalizzante negli equilibri ambientali, paesaggistici e viari.
L’idea più logica e più sensata, a questo punto, sarebbe quella di dare seguito alla proposta lanciata dall’Associazione Albergatori Taormina che ha proposto la convocazione di un incontro pubblico (aperto a tutti) con i tecnici di Rfi, per informare la città sul progetto e quindi su cosa si prospetta esattamente. Un confronto senza buttarla in “caciara”, ma con l’opportunità di informare la città, ipotizzare dei rilievi e individuare qualche soluzione alternativa rispetto alle attuali previsioni.
Ora bisognerà capire se l’Amministrazione di Taormina vorrà affrontare la vicenda proseguendo a comparti chiusi, per conto proprio, l’interlocuzione diretta, già in atto e che ha visto il 5 dicembre scorso un incontro a Roma tra De Luca e i dirigenti delle Ferrovie dello Stato, o se invece riterrà di allargare il confronto con Rfi alle altre forze della città. Potrebbe essere un’occasione propizia anche per dare un segnale di discontinuità rispetto alla tendenza generale in cui, da due anni a questa parte, si è arroccata l’Amministrazione De Luca, che ha preferito tirare dritta per la sua strada e fare le sue scelte “motu proprio”, coinvolgendo poco o nulla le associazioni del territorio. Stavolta è in gioco il futuro assetto di Taormina e ciò che si dovrà consegnare alle future generazioni. Ed è una questione che, volente o nolente, riguarda tutti.