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Raneri silura De Luca: “L’offesa ai taorminesi ormai è un’abitudine. E’ il momento del ritorno a casa”

TAORMINA – L’ex vicesindaco della Giunta Garipoli e già presidente del Consiglio comunale di Taormina, Eugenio Raneri, prende posizione con una dura risposta sulle recenti parole pronunciate sabato scorso dal sindaco Cateno De Luca, che nella convention a Palermo ha definito la sua elezione a Taormina “un premio di consolazione”.

“Si ricordi – scrive in un post social Raneri, rivolgendosi a De Luca – che i taorminesi non sono “mucca lapuni” (ingenui, ndr). Prendiamo atto del fatto che ormai offendere i taorminesi, definiti “nobili chi scappi spunnati” (nobili con le scarpe bucate, ndr), è una sua abitudine. Saranno i taorminesi elettori a giudicare il suo operato, le mie valutazioni politiche – per quel che possono contare – sono quelle che, politicamente parlare, debba tornare da dov’è venuto, con tutti i suoi discepoli locali e dei dintorni nella – gran parte – riconducibili ad una definizione di Sciascia. Come dovremmo definire chi si candida a sindaco e dopo qualche giorno ha deciso di amministrare la città con un “ologramma”? Per sua stessa ammissione il sindaco resta legato al programma con cui ha stretto un patto con l’elettorato, ma che fine ha fatto quel programma?”.

Raneri si è, infine, soffermato sul “Salva Taormina”, definendolo “un provvedimento incostituzionale perché non rispetta alcun criterio di proporzionalità, progressività e solidarietà, e molto altro, non escludendo le responsabilità della Osl”.

Poi l’affondo finale di Raneri, che nel suo post chiede “rispetto” per gli ex amministratori della città e scrive: “Taormina ha avuto sindaci ed amministratori che prima di denigrarli bisogna pulirsi la bocca e il pensiero”.

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