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Raneri: “A Taormina si deve resistere, 4 anni non sono 4 secoli. Altro che macumba…”

TAORMINA – L’ex vicesindaco ed ex presidente del Consiglio di Taormina, Eugenio Raneri, continua ad attaccare l’attuale primo cittadino, Cateno De Luca e in un nuovo post social, a seguito delle vicende che hanno riguardato le scelte sui dirigenti e le relative funzioni tolte al Comandante della Polizia locale, Daniele Lo Presti, e all’ing. Massimo Puglisi all’Ufficio Tecnico, arriva così il suo monito.

“Resistere, resistere, resistere credo debba essere la parola d’ordine. In politica 4 anni non corrispondono a 4 secoli. Quella parola “macumba”, di cui ha parlato il sindaco nel suo comizio, mi ha dato fastidio”.

“La Città di Taormina – afferma Raneri – ha avuto una classe politica capace, autorevole e competente, certamente chi ha responsabilità qualche errore può commetterlo e qualche mela marcia c’è pure stata. Il risultato attuale deriva da un’offerta politica giudicata con severità dall’elettorato e questa si chiama democrazia. Ora si tratta di decidere se tenersi il “fenomeno” o pensare ad una alternativa credibile e responsabile. Altro che macumba è “muccalapuni”.

E poi ancora la vicende del pozzo Sifone: “Gazzosa per champagne, l’ho scritto e lo riconfermo. Un nuovo pozzo a distanza di circa 5 metri dal precedente? Per caso sicuramente sulla stessa falda? Non è il mio mestiere ma i ragionieri di campagna qualcosa in merito l’hanno studiato, specie se sono periti commerciali. Non posso che dire: ma a chi la volete dare da bere? Cosa verrà fuori se a qualcuno viene in testa di fare le analisi sulle due campionature di Sifone? Altro che macumba, cose da fenomeni. E sottolineo, per chi non l’avesse capito, che stiamo parlando di Sifone e quanto avvenuto nel 2013 c’entra come i cavoli a merenda”.

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