HomePoliticaProventi Teatro Antico, Comune subentra all'OSL: Taormina vuole 2,8 milioni dalla Regione

Proventi Teatro Antico, Comune subentra all’OSL: Taormina vuole 2,8 milioni dalla Regione

TAORMINA – Finito il dissesto e tornato il Comune “in bonis”, il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, e dunque l’Amministrazione subentrano alla Commissione Liquidatoria anche nei contenziosi al momento ancora pendenti. E tra questi c’è anche e soprattutto il braccio di ferro tra il Comune e la Regione Siciliana sui fondi reclamati dalla casa municipale inerenti il biglietto di ingresso al Teatro Antico. Somme che risalgono al periodo 2014-2016 non versati da Palermo e che ancora adesso sono oggetti di un braccio di ferro da quasi 3 milioni. Il Comune sta tentando il recupero delle somme in “zona Cesarini”, sapendo che tutti quei soldi difficilmente li avrà ma con la speranza di ottenerne almeno una parte, per la Regione (Assessorato ai Beni Culturali) invece si tratta di importi non dovuti.

Con deliberazione della Commissione Straordinaria di Liquidazione del dissesto del Comune di Taormina del 3 maggio 2023 è stato a suo tempo conferito incarico legale ad un legale, l’avv.
Giovanni De Nigris, professionista con studio a Casarano (Lecce) per il recupero del predetto credito vantato dal Comune di Taormina nei confronti dell’Assessorato Regionale dei
Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, in forza dell’art. 7 della L.R. n. 10/99 rubricato “Assegnazione ai Comuni di parte dei proventi della vendita di biglietti d’accesso”,
relativamente al Teatro Antico per gli anni 2014 (saldo residuo di € 706.117,20), 2015 (euro 1.463.352,90) e 2016 (primo semestre pari a 705.271,20) per complessivi 2 milioni 874 mila 741,30 euro. “Un’azione – fa sapere l’ente – per introitare la somma di 530.000,00 (oltre interessi legali da ogni singola scadenza fino al soddisfo)”.

A questo punto è stato confermato l’incarico al legale che già da tempo sta seguendo la causa a difesa del Comune di Taormina. E, intanto, chissà che i ritrovati buoni rapporti sull’asse Taormina-Palermo non sortiscano novità risolutive per arrivare ad una svolta condivisa anche su questo fronte e quindi ad una composizione bonaria del contenzioso.

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