HomeEditorialiPalinsesti e diritti: l'ingrata inversione a U dei figli di Berlusconi

Palinsesti e diritti: l’ingrata inversione a U dei figli di Berlusconi

Prima Pier Silvio che stravolge i palinsesti di Mediaset e li infarcisce come un panettone al gusto di sinistra, con gli avversari storici del padre, poi Marina che si dichiara “vicina alla sinistra” sui diritti. I figli di Berlusconi sono sempre più protagonisti di una vera e propria inversione a U che fa pensare e soprattutto spinge in tanti a chiedersi cosa ne penserebbe di queste prese di posizione il Cavaliere se fosse ancora qui.

In casa Mediaset Pier Silvio ha deciso di puntare su volti da sempre ostili al padre come Bianca Berlinguer, portata via alla Rai per farne la conduttrice di punta dei talk show politici su Rete 4. Una rivoluzione anche interessante per alcuni versi, con la voglia di andare controcorrente e sdoganare l’azienda ad altre aree politiche e intellettuali che per 30 anni hanno avuto l’incubo di Silvio Berlusconi e che ora hanno individuato in Giorgia Meloni il nuovo pericolo per il Paese al timone delle destre italiane. Peccato che gli ascolti di Rete 4 siano diventati un “pianto greco”. Aggiungiamoci le ospitate di volti come Gad Lerner, nemico giurato del defunto fondatore di Fininvest e leader di Forza Italia e altri opinionisti che non avevano mai messo piede negli studi di Cologno Monzese e sembrano avere la mission di impallinare sistematicamente l’attuale premier Meloni e il governo in carica.

E nelle scorse ore è arrivata l’intervista di Marina Berlusconi che dichiara: “Sui diritti sto con la sinistra”. La figlia del Cavaliere ha poi aggiunto: “Il successo alle Europee di movimenti con idee antidemocratiche non può non allarmare”, salvo ingranare una parziale retromarcia sulla destra italiana: “Io l’emergenza democratica proprio non la vedo. Questo governo ha sempre rispettato pienamente le regole della democrazia e in politica estera ha mantenuto la barra dritta su posizioni europeiste e filo-atlantiche. Poi, per carità, ci sono anche temi su cui si può essere più o meno d’accordo…”. Insomma un po’ tutto e il contrario di tutto.

Ognuno ha le sue idee e il punto non è cosa pensano o cosa fanno i Berlusconi ma è perlomeno singolare o sospetto il tempismo di due figli che scelgono di prendere posizioni diverse dal padre e lo fanno anche più che legittimamente, ma dopo la sua scomparsa. Da un lato si commemora e si esalta il ricordo di papà Berlusconi, dall’altro si dà una linea alla nuova Mediaset che quasi certamente, al 99%, non avrebbe trovato d’accordo Silvio Berlusconi, e che non aumenta gli ascolti e non è un’operazione simpatia verso il pubblico. Ciò al di là di tutto il lavoro indubbiamente encomiabile che è stato fatto e si continua a fare ancora adesso in azienda, sul piano strategico, economico e degli investimenti. In fondo Berlusconi nelle sue reti la critica e posizioni anche a lui ostili le aveva portate ma sotto altre spoglie, non quelle del fare politica nei salotti e professando l’imparzialità ma con altre forme più raffinate e intelligenti di fare televisione. C’era una volta la satira geniale del Drive In piuttosto che le bordate pungenti degli spettacoli del Bagaglino. E gli ascolti erano assai più lusinghieri. Altri tempi, altra storia e fuoriclasse ormai andati della tv italiana.

Le malelingue fanno una riflessione e la facciamo anche noi: e se il Cavaliere avesse capito tutto in anticipo sulle idee filo-sinistroidi dei suoi amati figli? Se Silvio Berlusconi non ha mai convinto i figli a scendere in politica un motivo ci sarà. Lo ha fatto per difendere l’azienda di famiglia e per proteggere i figli stessi dal massacro giudiziario che è toccato a lui. Possibile. O magari aveva realizzato che, sul piano politico, le idee e la stoffa non erano quelli giusti. Non c’è nulla di male ad avere una posizione politica o un’altra, siamo in democrazia e ognuno la pensa come vuole. Tanto più in una fase storica in cui non esistono più ideali e il primo partito italiano è quello dell’astensionismo perché la gente si è rotta i maroni del sistema.

Ma sarebbe stato davvero insopportabile per Silvio Berlusconi il pensiero di portare nell’agone politico chi è cresciuto con lui e non la pensa come lui. E tra l’altro il paradosso d’amore è che se Forza Italia ancora oggi esiste e ha ripreso addirittura consensi è perché i Berlusconi continuano a metterci risorse economiche a sostegno del partito. Tutto e il contrario di tutto. Mi consenta. Il manuale di come stare a destra ma spalancarsi le porte a sinistra. O più semplicemente l’inesorabile realtà di quel detto che recita: “I figli non sono come i padri”. Nel bene o nel male.

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