TAORMINA – L’opposizione torna al contrattacco dell’Amministrazione di Taormina e si sofferma, in particolare, sulle vicende di Asm affrontate nelle scorse ore in Consiglio comunale.
“Nella seduta di Consiglio comunale di lunedì 28 agosto 2023 sono state discusse due delibere riguardanti Asm Taormina – si legge in una nota del gruppo consiliare “Noi, Taormina” -. Per chi non avesse seguito il Consiglio facciamo un breve resoconto di quanto accaduto. Preliminarmente il nostro gruppo consiliare ha sollevato il problema del ripetersi di una procedura di convocazione del Consiglio e delle Commissioni con urgenza e senza prima concordare in conferenza dei capigruppo l’odg. Abbiamo sopportato per una, due, tre volte, ma ora sta diventando un vero e proprio sistema. Quindi, abbiamo chiesto ancora una volta al presidente Composto di tenere conto delle esigenze di informazione e approfondimento degli argomenti da parte dei consiglieri, tutti, sia quelli di minoranza, sia quelli di maggioranza. Anche per evitare di approvare atti carenti, errati, affrettati”.
“Sul Bilancio consuntivo del 2022 di ASM, composto da 203 pagine, di cui 159 dedicate alla relazione del Revisore unico di Asm, Castagnino, 29 dalla relazione del direttore facente funzioni, Bartorilla, l’esame è stato consentito in pochissimi giorni. Si tenga presente che la relazione di Bartorilla è firmata il 29 maggio, mentre la relazione di Castagnino è del 28 giugno. Pertanto, l’Amministrazione ha impiegato due mesi per sottoporre il documento contabile al Consiglio comunale, comprimendo la discussione, tanto che gli undici consiglieri di maggioranza non hanno parlato e si sono astenuti. Grazie al voto dei quattro consiglieri di minoranza (Francesca Gullotta era assente) l’essenziale documento contabile è stato approvato”.
“Invece, sulla seconda delibera abbiamo votato contro. Si trattava di approvare il programma triennale del fabbisogno di personale 2023-2025 e del relativo piano occupazionale. Questa proposta, contenuta in una delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Asm (Campagna, presidente, Picciolo e La Rosa, consiglieri) è stata approvata dagli 11 consiglieri di maggioranza. Essa è stata criticata da noi perché carente. Infatti, manca il calcolo dei costi delle diverse singole unità di personale previsto, come correttamente bisognerebbe fare. Non è stata mai approvata esplicitamente dalle Organizzazioni sindacali. Presenta una struttura organizzativa poco razionale e poco trasparente”.
“Andiamo per ordine – rimarca la componente politica guidata dall’ex sindaco Mario Bolognari -. Il Decreto ministeriale 8 maggio 2018, recante le linee guida per la predisposizioni dei piani dei fabbisogni di personale da parte delle Amministrazioni pubbliche, stabilisce come va fatto il Piano. Per esempio, “Tale processo di indirizzo organizzativo, volto a programmare e definire il proprio bisogno di risorse umane, in correlazione con i risultati da raggiungere, in termini di prodotti, servizi, nonché di cambiamento dei modelli organizzativi, è preceduto da un’analisi degli input della produzione, fondata su metodologie di standardizzazione dei bisogni, quantitativi e qualitativi, valutando opportunamente le professionalità presenti e quelle mancanti e contemplando, all’occorrenza, ipotesi di conversione professionale”. Inutile aggiungere che nulla di tutto questo è presente nella proposta”.
“Inoltre, le linee guida ministeriali stabiliscono che “il concetto di fabbisogno di personale implica un’attività di analisi ed una rappresentazione delle esigenze sotto un duplice profilo: 1) quantitativo: riferito alla consistenza numerica di unità necessarie ad assolvere alla mission dell’amministrazione, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica. Sotto questo aspetto rileva anche la necessità di individuare parametri che consentano di definire un fabbisogno standard per attività omogenee o per processi da gestire. 2) qualitativo: riferito alle tipologie di professioni e competenze professionali meglio rispondenti alle esigenze dell’amministrazione stessa, anche tenendo conto delle professionalità emergenti in ragione dell’evoluzione dell’organizzazione del lavoro e degli obiettivi da realizzare”. Purtroppo, neanche di questo criterio c’è traccia”.
“In buona sostanza – sempre secondo l’opposizione -, il Piano proposto è carente dal punto di vista dei termini finanziari. Facciamo solo qualche esempio. Nell’Area della dirigenza sono previste 4 assunzioni: direttore generale, direttore d’esercizio, direttore amministrativo e direttore tecnico. Mentre i primi due sono essenziali, per legge, gli altri due sono soltanto un modo per creare dirigenti a € 108.719,68 l’anno. In tutto la dirigenza costerà all’ASM 435 mila euro, “per salvare Taormina”. Si tratta di una scelta politica che noi non abbiamo condiviso e che ha ben precisi obiettivi che la maggioranza persegue. Altro esempio: l’area amministrativa e l’area contabile vengono accorpate – qual è la necessità? -, prevedendo un Ruac (Responsabile unità amministrativa complessa, parametro 250, pari a 53.665,49 euro l’anno, il più alto subito dopo i dirigenti) da assumere anche questo. Significa penalizzare tutti gli attuali laureati presenti nelle due aree, ammnistrativa e contabile, che non potranno fare nessun avanzamento di carriera. Una soluzione, poi, che risulta illogica è l’accorpamento di tre aree tra loro disomogenee: parcheggi, pubblica illuminazione e acquedotto. Infatti, mentre i parcheggi sono attività soggette a copertura di costi attraverso il pagamento delle soste, le altre due attività sono vincolate a contratti di servizio stipulati con il Comune, senza entrate proprie. A capo di questa Area unificata è previsto un altro RUTC (Responsabile unità tecnica complessa, altri 53.665,49 euro, da assumere con concorso). Insomma, almeno sei figure apicali da inserire in azienda – conclude il gruppo di opposizione -, al modico costo di circa 550 mila euro l’anno. E’ giusto superare il precariato delle assunzioni interinali, ma sbagliato creare uno stipendificio di figure di alto profilo (economico sicuramente, professionale vedremo)”.
“Ultima questione – conclude la minoranza -, abbiamo chiesto di leggere il verbale della riunione con i sindacati che avrebbe espresso parere favorevole. Ci è stato fornito in aula una serie di fogli (6) scritti a mano, senza data e senza firme. Dal contenuto si evince che la proposta di Piano del fabbisogno del personale non è stato sottoposto all’attenzione dei sindacati, che hanno discusso delle problematiche dell’Azienda in generale. Infatti, in data 25 agosto, cioè appena tre giorni prima del Consiglio, la Cgil, l’Ugl e il Faisa-Cisal hanno richiesto un incontro all’Asm per discutere l’organigramma aziendale”.