Lo abbiamo detto e scritto che il Covid sta tornando in primo piano, sotto i riflettori di un Paese che ha dato il “liberi tutti” proprio nel momento in cui, forse, sarebbe bastato continuare a tenere per qualche settimana in più ancora un pò di prudenza ed abbattere in modo significativo i contagi. Invece il Covid avanza spedito, ora corre, galoppa anzi, e rischiamo di trovarci nuovo punto e a capo nelle prossime settimane.
Lo Stato ha aperto “le gabbie” perché non ha più soldi da dare ai cittadini, il tempo dei ristori si è chiuso e l’economia deve ripartire o saranno guai per tutti. Ma adesso che succede? Il termometro della situazione è nel ritorno di fiamma sul tema Covid della stampa italiana, che a seconda delle stagioni mediatiche sparge paura e sollievo e stavolta incombe un altro periodo di possibile bombardamento mediatico sul colpo di coda della pandemia. La guerra in Ucraina non fa più notizia e allora riecco il Covid, che in verità non è mai andato via ma era stato messo da parte e declassato ad un fatto endemico.
Torna a preoccupare la curva del Covid nel nostro paese. Ogni giorno si registrano oltre 80 mila nuovi casi in Italia. Da 17 giorni consecutivi crescono i ricoveri ordinari e questo nonostante il caldo afoso. La variante Omicron 5 fa impennare il tasso di contagi con 8 regioni italiane a rischio alto. E tornano ad aumentare anche i casi di polmonite che richiedono la ventilazione assistita. La responsabile è la più recente delle sottovarianti di Omicron: la BA.5. Lo dichiara il presidente nazionale del Servizio Sanitario di Urgenza 118, Mario Balzanelli. “Ricominciamo a vedere cose che non vedevamo più: mentre le precedenti versioni di Omicron risparmiavano le vie aeree inferiori, ora stiamo ricominciando a vedere polmoniti provocate dalla Omicron BA.5, che riesce a raggiungere gli alveoli polmonari”. Si osservano “forme di polmonite virale che richiedono la ventilazione assistita”.
Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, fa notare come la grande contagiosità sia dimostrata anche dalla capacità di colpire chi è già stato contagiato. “Oggi abbiamo percentuali di reinfezioni all’8,4%, ricordo che nel periodo in cui circolava Delta eravamo al 2%”. Inoltre, dice sempre Locatelli “osserviamo un incremento virale per il venir meno delle misure di protezione”.
La scienza torna a lanciare il suo monito. Meglio vaccinarsi il prima possibile e non “aspettare il vaccino nuovo, aggiornato alle varianti circolanti, perchè farlo ora con i prodotti che abbiamo non serve”. Errore che potrebbe costare la vita, dice il virologo Fabrizio Pregliasco. Il “suggerimento” potrebbe arrivare anche da “alcuni medici di famiglia”, avverte il docente UniMi e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano che “bacchetta” i fautori di questo tipo di “narrazione sbagliata” che finisce per ‘tirare il freno a mano’ alle quarte dosi fortemente raccomandate a over 80 e fragili.
Il secondo booster non decolla, i dati lo confermano settimana dopo settimana, e invece “l’esecuzione della quarta dose di vaccino anti-Covid per le fasce alle quali viene offerta è assolutamente fondamentale”, conferma l’esperto. Ancora di più in questa ondate estiva arrivata a sorpresa, che oltre ai contagi sta facendo risalire anche i ricoveri. “Il vaccino oggi disponibile serve eccome – assicura Pregliasco – Comunque si base su un virus ancora in grado di rilanciare la risposta immunitaria, specie quella delle cellule T della memoria, determinando un rinforzo della protezione complessiva” da Sars-CoV-2, anche nelle sottovarianti Omicron 4 e 5.
In Italia la ripresa dei contagi è iniziata ai primi di giugno, quindi ci si aspetta che per la fine di luglio il numero di casi torni basso. Ma c’è anche chi teme che l’infezione vada avanti più a lungo con numeri alti. Chi vivrà, vedrà. Speriamo bene perché questo stramaledetto virus ha rotto in una maniera esponenziale e non occorre precisare cosa.
Un amaro presagio si fa spazio. Va a finire che passeremo dal “liberi tutti” alla “purga d’autunno” con il ritorno alle restrizioni quando riapriranno le scuole. E’ un film già visto.