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Naufraghi in ostaggio per decreto

Ostaggio delle nuove norme varate dal governo Meloni, i 572 naufraghi a bordo della Geo Barents, agli ormeggi a Catania, chiedono di scendere a terra. Una richiesta ignorata dalle autorità, in attesa dell’arrivo della commissione incaricata di rivalutare lo status delle persone sulla nave, che per il governo possono scendere solo se in condizioni di vulnerabilità.

Intanto anche nave Humanity 1, con a bordo 35 persone a cui è stato negato lo sbarco, fa sapere di non voler ottemperare all’ordine di lasciare il porto. Un sospiro di sollievo invece a Reggio Calabria, dove la nave Rise Above ha avuto il permesso di sbarcare gli 89 soccorsi in mare nei giorni scorsi, ma non quello di far toccare terra ai membri del proprio equipaggio.

Come reso noto da uno dei naufraghi, lo sbarco è stato autorizzato per motivi sanitari, dato che a bordo si sono registrati episodi di varicella. Lo scontro sugli sbarchi arriva dopo il varo da parte del governo di centrodestra di un decreto che l’opposizione giudica propagandistico e ideologico. L’esecutivo Meloni sostiene che dei naufraghi debbano occuparsi i paesi di bandiera delle singole navi e non il primo paese in cui vengono sbarcati. Una norma del cosiddetto Trattato di Dublino, adottato nel 2003 dal governo Berlusconi, del quale faceva parte il partito della stessa Meloni. Infine, allarme anche per la situazione sulla Ocean Viking, attualmente in acque internazionali con 234 a bordo.

Fonte: Euronews

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