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Meloni nomina esperto Carlotta Previti: fu protagonista con De Luca, che errore lasciarla andare via. Retroscena Taormina

Nomina di prestigio per Carlotta Previti. La professionista messinese entra nel Nucleo per le politiche di Coesione, tra i 40 esperti del premier Giorgia Meloni. L’incarico è stato firmato con apposito decreto dal Primo Ministro. “Ricoprire il ruolo di membro del Nucleo Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri è per me un’opportunità che mi riempie di profondo orgoglio. Mi impegnerò con grande passione in questi anni a Roma”, ha commentato Previti.

Carlotta Previti è stata una grande protagonista della stagione amministrativa di Cateno De Luca, artefice di un lavoro straordinario nel periodo in cui fu vicesindaco-assessore della Giunta del politico di Fiumedinisi. In quel ruolo riuscì a mettere in piedi una lunga serie di iter importanti, dimostrandosi un’esperta vera di Finanziamenti Europei e Programmi di Sviluppo economico. Dopo le dimissioni anticipate di De Luca da sindaco era lei la candidata a raccoglierne l’eredità, in maniera netta in pole position e lanciata a vele spiegate verso la conquista di Palazzo Zanca.

E d’altronde l’allora vicesindaco della Città dello Stretto era stata “motore” di diversi progetti strategici di De Luca, impegnata a tutto campo nelle attività di programmazione e realizzazione di progetti finanziati con risorse regionali, nazionali ed europee (P.N.R.R, Fondi S.I.E., PO FESR, PO FSE, FSC, fondi diretti e/o indiretti dell’Unione europea; etc), operativa anche in ambiti chiave come la costituzione e gestione di banche dati ai fini di monitoraggio e accelerazione della spesa, documentazione e informazione nella programmazione delle opere pubbliche, e prima ancora al supporto dei dipartimenti nelle fasi audit e controllo.

Poi la mossa a sorpresa di De Luca con la scelta di Federico Basile, il colpo di scena nella notte del 15 febbraio 2022 che ha portato alla virata improvvisa verso l’allora direttore generale del Comune di Messina, il “guardiano dei conti” investito della candidatura a sindaco e vittorioso alle Comunali 2022. Previti fu, quindi, assessore della Giunta Basile per un breve periodo ma quella mancata candidatura era stata il punto di non ritorno. Lì è cambiata la storia, forse perché a spingere Previti in termini totali verso la sua successione era stato proprio De Luca, dandole un ruolo di forte responsabilità politica e amministrativa in Giunta e spianandole la strada al suo fianco sul piano mediatico con una grande visibilità. Se oggi qualcuno, chiunque, venisse a vantarsi di aver profetizzato o anche solo immaginato un nome differente da Previti per il candidato a sindaco di De Luca alle Comunali 2022 a Messina sarebbe da Tso immediato. Il copione era scritto, e invece è arrivato il cambio di rotta last second. Un ripensamento legittimo e che in politica ci sta ma che nessuno si aspettava.

Nel febbraio 2023 Previti decise di dimettersi, non si sentiva più centrale nel progetto e ha preferito lasciare, al crepuscolo di una fase correttamente definita da TempoStretto “di lenta emarginazione, o autoesclusione, dal progetto”. Dopo l’addio a Sud chiama Nord, Previti si è presa una breve pausa di riflessione e poi è stata accolta nel centrodestra, che l’ha corteggiata e le ha conferito un incarico di responsabilità prima alla Regione e poi l’ha portata a Roma, nel governo Meloni. Una parabola personale e professionale di rilievo e di crescita ai massimi livelli, che culmina nella nomina di questi giorni a Palazzo Chigi.

Di certo l’uscita di scena di Previti da ScN, a suo tempo, ha segnato il primo vero scossone nel movimento di Cateno De Luca. Basile si è dimostrato comunque persona capace, professionista serio e che oggi va considerato a pieno titolo uno dei pochi ad avere tutte le carte in regola per stare nella prima linea deluchiana. La valorizzazione di Basile è stata una scommessa vinta, questo va detto e riconosciuto a De Luca, ma l’addio di Previti in un’ottica complessiva è stato sottovalutato. Lasciarla andare via senza rimotivarla e senza quindi blindarne la permanenza in ScN con un altro ruolo, si è rivelato un errore evidente.

Nella campagna elettorale che poi ha portato De Luca al trionfo a Taormina alle Comunali 2023 – lo sveliamo noi questo retroscena – qualcuno chiese al parlamentare se nei suoi piani ci fosse la volontà di portarsi in squadra proprio Carlotta Previti. “Sarà uno dei tuoi assessori a Taormina? A quella domanda sussurrata a De Luca, lui rispose con un eloquente: “Nooo”. Un sorriso ad accompagnare una chiusura netta, una risposta non argomentata e che tuttavia non lasciava margini a dubbi neppure all’eventualità di vederla a Taormina in altre vesti, neanche come esperta. Peccato perché una professionista così preparata sarebbe servita e, a maggior ragione, avrebbe fatto la differenza eccome in un contesto come la Perla dello Ionio.

L’assenza di Previti, anche al di là di dinamiche interne che poi rimangono tali, ha tolto a De Luca una figura di qualità ai piani alti di ScN, una persona che si era fatta apprezzata e d’altronde ritenuta “pupillo” del leader, che l’aveva lanciata e le aveva dato fiducia. Una fiducia ricambiata. Poi all’improvviso qualcosa si è rotto, è diventata “ingombrante” ed è stata accompagnata alla porta. Un copione che si ripete, forse l’ineludibile destino fatale che aspetta inesorabile al varco da quelle parti chi ha il difetto della personalità. Altri, in seguito, se ne sono andati, mentre quelli rimasti, preoccupati per lo più di perimetrare il campo attorno ad un leader e convincerlo che il mondo è pieno di “traditori” e “ingrati”, non sono riusciti a coprire il vuoto che avanza.

“Più soldati, meno generali”, oggi è il mantra del capo. Ma il vero problema lì è l’opposto: sono rimasti soldati che non ce la fanno a diventare generali e tuttavia sono stati elevati a una dimensione che non è nelle loro corde. La storia non sbaglia mai e racconterà chi ha ragione e chi ha torto. Sinora qualcosa ha già detto sulla differenza tra il prima e il dopo.

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