TAORMINA – Mentre gli italiani scompaiono del tutto o quasi dai radar, Taormina va dritta per la sua strada e fa la sua scelta che porta ad un 2025 e ad anni seguenti che sembrano destinati ad essere ancora caratterizzati e trainati dal turismo di lusso.
Al 30 giugno scorso (ma virtualmente si può dire che è esattamente così anche al 23 settembre 2024), gli Usa si riconfermano al primo posto delle presenze turistiche e rappresentano ormai il 20% del totale assoluto e il 22% delle presenze straniere. Ed è un trend che si consolida ed anzi promette di crescere anche in virtù di dinamiche connesse, con la Delta Air Lines che dalla stagione 2025 porterà da queste parti altri flussi grazie al nuovo volo giornaliero che collegherà l’aeroporto di Catania con New York.
In un mercato turistico sempre più a guida Usa, le redini del gioco nella filiera Taormina le terranno in mano attori protagonisti – aziende e clientela – che non arrivano qui per pettinare le bambole e nemmeno per dedicarsi a qualche compravendita di souvenir. Ballano cifre importanti, da chi investe sul territorio a chi farà la sua vacanza in città, e la Perla dello Ionio sembra destinata a cambiare pelle in modo sempre più marcato, con l’identità locale (o quel che ne rimane) stretta nella morsa di questo Terzo Millennio che globalizza tutto e non guarda in faccia nessuno.
In buona sostanza, il movimento alto spendente va alla carica e si prende una fetta sempre più ampia della “torta” turistica e da sempre, si sa, le condizioni le dettano poi i mercati più importanti.
Ecco perché Taormina va in questa direzione. E prima dalla novità del volo Delta e poi dal report dei dati 2024 è arrivato un doppio indizio abbastanza chiaro sulla tipologia di turismo che andrà per la maggiore e sta prendendo il sopravvento in vista dei prossimi anni. L’orizzonte è tracciato, si capirà poi se sarà un fenomeno duraturo o se invece una fascinazione a doppio taglio ma non è difficile comprendere che, ad oggi, è la strada sulla quale puntano i principali addetti del settore, a partire dall’hotellerie che mette in campo 11 alberghi a 5 stelle che diventeranno entro il 2026 almeno 13.
Tutto ciò, evidentemente, comporterà degli annessi e connessi e significa che il caro-prezzi non abbandonerà Taormina, semmai insisterà con la stessa veemenza di oggi se non palesandosi in termini persino superiori. Godono e gongolano i proprietari di immobili che vogliono legittimare le loro alte (spropositate) pretese nei canoni di locazioni o nelle compravendita.
E’ la dura legge della Taormina che ha aperto le porte del lusso e dove adesso è proprio il lusso che si è preso la scena e comanda. Le maison internazionali e il turismo alto-spendente dominano e portano a spasso l’economia locale, con i piccoli commercianti che provano a restare attaccati alla ruota. Gli operatori economici “normali” arrancano e rischiano davvero di vedere “le streghe” per riuscire a tenere il passo delle multinazionali e restare aggrappati al treno. Si alza l’asticella, salgono i prezzi e aumenterà pure il numero degli addetti ai lavori che dovranno faticare per non fare la stessa, identica, fine di quelli che a Taormina sono già scoppiati. Auguri, si salvi chi può.