TAORMINA – Il botta e risposta tra l’ex coordinatore provinciale di Sud chiama Nord, Giuseppe Di Rosa, e il coordinatore regionale, Danilo Lo Giudice diventa un segnale politico anche per gli altri “malpancisti” del movimento che non hanno gradito l’avvicinamento del partito di Cateno De Luca al centrodestra. E nella sua nota di replica all’ex responsabile agrigentino del partito, Lo Giudice non ha fatto giri di parole.
“La nostra storia parla da sola. Lo dimostrano i risultati concreti ottenuti nelle comunità in cui Sud Chiama Nord è stata chiamata ad amministrare. Lo dimostrano i traguardi raggiunti per il territorio, come quelli inseriti nell’ultima legge finanziaria. Il resto sono solo parole, che non ci interessano. Il 2025 segnerà un cambio di passo decisivo per il nostro movimento sui territori – conclude Lo Giudice -. È per questo che riteniamo utile che chi non condivide la nostra visione scelga di lasciare ora, evitando di farci perdere tempo prezioso”.
Un segnale ai “malpancisti” ma anche uno spunto politico interessante a più largo raggio, quello che arriva dal sindaco di Santa Teresa di Riva, che tra l’altro è anche uno dei “papabili” per la successione di Cateno De Luca e per la relativa designazione del futuro candidato a sindaco di Taormina.
Chissà, Lo Giudice – che la sera di Capodanno è salito sul palco di piazza IX Aprile al brindisi augurale – potrebbe trovarsi a guidare ancora più da vicino l’interessante percorso di “santateresizzazione” di Taormina che De Luca già a partire da questo nuovo anno ha deciso di provare a lanciare da queste parti per “amplificare l’entusiasmo” della comunità. Un bel sogno di Capodanno…
