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Israele attacca Iran e arrivano le prime disdette turistiche. L’appello di Federalberghi Taormina: “Non applicare penalità ai clienti”

L’Aeronautica israeliana ha colpito nella notte oltre 100 obiettivi iraniani, utilizzando circa 200 aerei e oltre 330 munizioni. E questo nuovo conflitto crea apprensione negli scenari del turismo internazionale.

A seguito del raid voluto dal governo israeliano e della successiva minaccia di una risposta da parte delle autorità dell’Iran, è stata ora disposta la chiusura dello spazio aereo di Israele con il conseguente annullamento di numerosi voli da parte delle compagnie. I primi segnali negativi della vicenda non risparmiano l’Italia e Taormina, una delle destinazioni di riferimento al Sud per i flussi turistici provenienti da Israele.

Si registrano sin da questa mattina delle disdette nelle prenotazioni dei turisti. Per questo Federalberghi Taormina, con il presidente Gerardo Schuler, invita gli operatori dell’industria dell’ospitalità, sia del settore alberghiero che dell’extralberghiero, a non applicare penali sulle cancellazioni in atto.

“A causa dello stop alla circolazione nello spazio aereo di Israele e in alcune nazioni limitrofe, per la chiusura dell’aeroporto Ben Gurion e quindi per la cancellazione di diversi voli da e per Israele, da questa mattina stiamo registrando molte cancellazioni di clienti Israeliani e di paesi limitrofi – spiega a TN24 il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Gerardo Schuler -. Tuttavia, poiché si tratta di cancellazioni per motivi di forza maggiore, l’Associazione Albergatori Taormina suggerisce ai colleghi del settore alberghiero e a quelli dell’extra alberghiero di non applicare penalità di cancellazione alla clientela direttamente coinvolta, anche nei casi di cancellazioni sotto data. Il nostro invito vuole essere un appello al buon senso, anche per evitare contenziosi inutili e che, tra l’altro, rischierebbero di vedere le attività soccombenti. E’ una questione di buon senso e di immagine, riteniamo possa essere un modo per dimostrare sul piano umano di essere vicini e solidali a quei cittadini e a quei popoli che vengono colpiti dai fatti e dalle conseguenze di queste ore”.

“Da non sottovalutare comunque è anche l’aspetto psicologico – aggiunge il presidente Schuler a TN24 -: vista dagli USA, la Sicilia è un’isola che si affaccia sullo stesso piccolo mare sul quale si affaccia anche Israele. E questo potrebbe frenare ulteriormente le prenotazioni USA verso la Sicilia per la seconda parte del 2025, prenotazioni che si erano già rallentate nelle scorse settimane a causa della guerra dei dazi. A riconferma che il turismo è un settore altamente dipendente da fattori geopolitici e dalla mutevolezza delle dinamiche e le contingenze internazionali”.

Le presenze di turisti israeliani nel 2024 si erano praticamente dimezzate rispetto all’anno precedente, scendendo a 7.068 rappresentando quindi lo 0,5 % delle presenze su Taormina (1.367.708). Non si tratta, insomma, di uno dei principali mercati turistici di questo territorio ma l’auspicio di tutti è che, al netto dei numeri e delle statistiche, possa prevalere la ragionevolezza di un orizzonte di pace, scongiurando l’escalation in un quadro ad alta tensione che rischia, invece, di diventare l’incubatore dell’ennesima guerra.

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