“Il macellaio di Teheran”, è questo il lugubre appellativo guadagnatosi dai suoi concittadini l’ormai defunto presidente iraniano Ebrahim Raisi,dopo le esecuzioni di massa dei prigionieri politici iraniani del 1988. In veste di magistrato all’epoca firmò migliaia di condanne a morte e i gruppi internazionali per i diritti umani stimano siano morte tra le cinquemila e le diecimila persone.
Sotto la sua presidenza l’Iran ha arricchito l’uranio come mai prima, a livelli sufficienti a produrre armi nucleari, dopo il fallimento dell’accordo nucleare internazionale. Ha inoltre lanciato il primo attacco diretto contro Israele e con questo gesto la tensione con la comunità internazionale è cresciuta come mai prima.