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Il Qatar vuole 6 milioni di turisti all’anno entro il 2030

Il settore dell’ospitalità in Qatar è cresciuto moltissimo negli ultimi anni. I 220 miliardi di dollari spesi per le infrastrutture create in occasione dei Mondiali di calcio hanno contribuito a dare un forte impulso al settore, a cui ha contribuito anche la posizione geografica del Paese: secondo gli ultimi dati governativi, l’80% della popolazione mondiale si trova nel raggio di sei ore di volo dal Qatar.

L’emirato spera di accogliere sei milioni di visitatori all’anno entro il 2030. Per il Mondiale sono stati costruiti oltre 150 nuovi alberghi, che accoglieranno i turisti per gli anni a venire. Uno di questi nuovi hotel è il Pullman Doha West Bay, di proprietà del gruppo multinazionale francese Accor: ha aperto ad agosto ed è dotato di 460 camere e suite.

L’industria dell’ospitalità sta assistendo a un forte ripresa della domanda, tornata ai livelli precedenti alla pandemia, e Accor è intenzionata a trarne vantaggio. “Accor sta aprendo un hotel al giorno nel mondo e continuerà a farlo – dice Sébastien Bazin, amministratore delegato del gruppo -. Per questo si espande e controlla le quote di mercato. Accor è la più grande azienda alberghiera al di fuori di America e Cina, e voglio che lo rimanga. Bisogna essere disciplinati, prendersi cura delle persone che lavorano per Accor, assicurarsi di avere i marchi giusti e prepararsi ad affrontare momenti difficili”.

Un altro hotel del Qatar che questo mese ospiterà molti ospiti importanti è il Ritz Carlton Doha. L’hotel di lusso, con le sue 374 camere e suite, ha aperto vent’anni fa. Ci è stato concesso di entrare per vedere come funziona un albergo di lusso e pluripremiato. “È tutta una questione di tocco umano – dice Carlo Javakhia, direttore generale di Ritz-Carlton Doha -. Bisogna creare un’atmosfera ed essere accoglienti, dovrebbe venire naturale. Per noi non è solo una transazione economica. Cerchiamo di creare relazioni reali. Dal momento del check-in fino a quello del check-out, l’ospite ha a disposizione qualcuno a cui esprimere le proprie preoccupazioni, chiedere assistenza e sentirsi a proprio agio”.

Quando al Qatar sono stati assegnati i Mondiali, nel 2010, la maggior parte dei luoghi nella città di Lusail non erano ancora stati costruiti. Ora ospita hotel di lusso, un centro commerciale, il circuito di Formula 1 e lo stadio che ospiterà la finale. Abbiamo chiesto come cambierà il turismo nei prossimi anni al dottor Jeremias Kettner, consulente di InStrat, una piattaforma indipendente di ricerca e consulenza con sede in Qatar.

“Il Mondiale è solo una tappa della lunga storia del Qatar come organizzatore di eventi sportivi e attività culturali, che lo rendono oggi una destinazione turistica attraente – dice Kettner -. Lo sviluppo del Qatar segue una strategia: si è posizionato come hub culturale e destinazione turistica. Secondo l’Economic Intelligence Unit, l’economia del Qatar crescerà del 5,5% nel 2022. Si tratta di un dato notevole, se si considera che in altre parti del mondo i numeri sono in calo. Di recente un giornale tedesco, in occasione della visita di Scholz a Doha, ha scritto: ‘Chi ignora il Qatar perderà’. Condivido questa analisi”.

Eurostat pubblica i dati sulla fiducia dei consumatori per il mese di novembre e l’inflazione a due cifre a causa dei prezzi dell’energia ha causato un calo della fiducia. Un numero crescente di famiglie è sempre più preoccupato per la propria situazione finanziaria in vista dell’inverno.

La crisi energetica in Europa si riflette nell’economia della Germania, che ha comunicato i dati finali sul pil del terzo trimestre. Berlino ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’anno in corso: dall’2,7% all’1,5% e prevede una contrazione dell’economia a partire dal prossimo anno.

Resi noti i risultati del terzo trimestre di Target. Il gigante statunitense della vendita al dettaglio ha smaltito le scorte in eccesso in vista delle festività natalizie: questo ha causato un calo dei profitti, ma l’azienda confida che il periodo delle feste porti un miglioramento nei conti.

Fonte: Euronews

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