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I cinesi vogliono l’Italia: c’è Taormina tra le mete nel mirino dei nuovi shopper. I dati di Forum China

I turisti cinesi tornano in Europa in termini importanti e arrivano conferme sulle prospettive di un mercato che sta scegliendo anche Taormina tra le sue mete preferite in Italia, come confermano i primi riscontri dell’hotellerie che opera nella capitale siciliana del turismo, dove si registrano segnali incoraggianti.

“La spesa Tax Free dei cinesi in Italia è ancora distante dal full recovery (58%) rispetto al 2019, ma le attese per il 2025 sono positive – ha evidenziato The Watcher Post, con un’analisi di Michele Scialpi sul tema – anche grazie alla ripresa dei tour group. Quello in arrivo è uno shopper cinese diverso rispetto al passato: secondo Global Blue, è giovane, amante del lusso e concentra il 60% della spesa verso i Top 10 brand. Sono alcuni dati salienti della ricerca esclusiva sul tema presentata a Milano nel corso del primo Forum China, un evento interamente focalizzato sul turista cinese nato dalla collaborazione tra Global Blue, Italy China Council Foundation e Intarget, sponsorizzato da Alipay+ – Ant International, Branding Records, Fidenza Village, IRD Consultancy, Retex e con il supporto di Risposte Turismo”.

L’analisi di Global Blue, che ha aperto il Forum China, ha approfondito le principali dinamiche Tax Free Shopping relative al 2024, il nuovo profilo e comportamento d’acquisto e – in ultimo – ha fornito alcune indicazioni per delineare le principali aspettative per il 2025. Secondo il report, la spesa Tax Free dei cinesi è tornata quella del 2019 a livello globale, grazie soprattutto al traino dell’APAC. L’Europa, infatti, è ancora lontana dal full recovery, con l’Italia che registra un tasso di recupero della spesa rispetto al 2019 pari al 58%. Ciononostante, tre indicatori rendono il nostro Paese una destinazione chiave per gli shopper cinesi. Infatti, l’Italia è il primo paese in Europa per contribuzione totale della loro spesa (23%), il secondo per spesa media per shopper più alta (3.520 euro), dopo solo quella registrata in Svizzera, e uno dei paesi con il recovery della capacità aerea più elevato (138% vs 85% a livello europeo).

“Per quanto riguarda il profilo del nuovo shopper cinese – rileva The Watcher Post -, Global Blue lo descrive come tendenzialmente giovane: due consumatori su tre sono Millennials o Gen Z, con quest’ultima generazione che registra un’accelerazione nel recovery della spesa rispetto al 2019 quattro volte superiore a quella degli altri segmenti anagrafici, arrivando al 241%. «Dati che devono spingere i brand a sviluppare ancora meglio le loro strategie di comunicazione online in Cina, per raggiungere e ingaggiare i consumatori sui media digitali dove abitualmente prendono le loro decisioni di acquisto», ha commentato Giulio Finzi, Retail Leader Intarget”.

“Inoltre, i Top spender cinesi – quelli cioè con una spesa media per shopper superiore ai 20k euro annui –pur rappresentando appena il 3% del totale, contribuiscono per il 35% della spesa cinese Tax Free in Italia. Non solo, gli UHNWI shopper (con una spesa superiore ai 70k euro annui) registrano il recovery della spesa più elevato (71%), divenendo il segmento più determinante nella strada verso il recupero dei livelli del 2019. L’analisi di Global Blue ha inoltre approfondito il comportamento di acquisto del nuovo shopper cinese. Ne risulta anzitutto un profilo dai consumi più concentrati: si tratta di uno shopper che realizza meno transazioni (in media 2 nel 2024 vs 2,5 nel 2019) ed acquista un numero minore di brand (1,9 vs 2,2). Non solo, il 60% della spesa è rivolto verso i Top 10 brand: un dato significativamente più contenuto se paragonato a quello delle altre nazionalità, le quali spalmano il 60% della loro spesa su 30 brand”.

«Questo aspetto, unito al recovery della spesa ancora lontano dai livelli del 2019, in parte spiega perché non tutto il mercato stia beneficiando del ritorno di questo shopper. A ciò si aggiunga poi come il 90% della spesa si concentri verso i brand del lusso, che registrano un aumento del +11% della spesa media per shopper, che arriva a 3.155 euro», ha dichiarato Stefano Rizzi, Managing Director Italy di Global Blue. A trainare questa crescita è stata soprattutto la categoria “Borse e Pelletteria”, la cui contribuzione passa dal 33% del 2019 al 42% del 2024, con un recovery della spesa del 72% ed un aumento della spesa media per shopper del +42%. Infine, il report ha mostrato come il 24% degli shopper cinesi spenda in brand “Made in Italy” quando viaggia in Italia: una cifra superiore al 10% registrato in Europa. «Ciò testimonia come il Made in Italy sia parte importante della shopping experience del turista cinese che visita il nostro Paese», ha sottolineato Rizzi.

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