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Guerra in Ucraina: le condizioni di Putin per una “proposta di pace”

A poche ore dalla conferenza per la pace in Ucraina in programma in Svizzera, alla quale la Russia non è stata invitata, da Mosca il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di quella che ha definito una “proposta reale di pace”.

Non solo “un congelamento del conflitto ma della sua cessazione totale”, dichiara Putin in merito alla proposta di negoziati, a condizione che gli ucraini si ritirino da quattro regioni ucraine – Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia – e rinuncino a entrare nella Nato. “Noi esortiamo a voltare la tragica pagina della storia e ripristinare gradualmente le relazioni con l’Ucraina e l’Europa”, ha aggiunto il presidente russo. Se l’Occidente e l’Ucraina rifiuteranno, ha avvertito Putin, si assumeranno la “responsabilità della continuazione dello spargimento di sangue”.

Le richieste avanzate dal presidente russo per sedersi a un tavolo e negoziare la pace nel conflitto in Ucraina “offendono il buon senso”. Così il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak dopo le dichiarazioni di venerdì di Putin. “È tutta una finzione. Quindi, ancora una volta, sbarazzatevi delle illusioni e smettetela di prendere sul serio le ‘proposte della Russia’ che offendono il buon senso”, ha scritto su X Podolyak. Quella del presidente russo Vladimir Putin “non è una proposta di pace, è una proposta di maggiore aggressione e maggiore occupazione e dimostra in un certo senso che l’obiettivo della Russia è controllare l’Ucraina”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “Non spetta all’Ucraina ritirare le forze dal territorio ucraino, spetta alla Russia ritirare le proprie forze dal territorio ucraino occupato e questa proposta in realtà significa che la Russia dovrebbe avere il diritto di occupare ancora più territorio ucraino in tutte e quattro le province” secondo loro non ucraine.

In occasione della riunione con gli alti funzionari del ministero degli Esteri russo tenutasi venerdì mattina, Putin ha ribadito le relazioni tese con l’Occidente dicendo di essere arrivati inaccettabilmente vicini al punto di non ritorno. Il capo del Cremlino ha inoltre parlato dell’utilizzo dei beni russi congelati alla Federazione Russa nei Paesi che hanno sanzionato il Paese definendo un furto qualsiasi tentativo di impossessarsene.

Fonte: Euronews Italia

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