Giada Bocellari, legale che nel caso Garlasco difende Alberto Stasi insieme ad Antonio De Rensis, ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano “Il Giornale”.
Il Dna sulle unghie di Chiara Poggi è la svolta? “Preferisco parlare di un punto fermo: importante, perché si tratta di una perizia, una prova che entra a tutti gli effetti nel fascicolo del processo e quindi ha un valore diverso dalle consulenze di parte effettuate finora. Non è una svolta perché già la nostra consulenza affidata a Pasquale Linarello era giunta alla stessa conclusione”, ha risposto Bocellari a Luca Fazzo.
“Un punto fermo riguarda sicuramente Stasi: il suo Dna non c’è. Questo non era così scontato, visto che la perizia di De Stefano nel processo che portò alla condanna disse che non si poteva escludere che il Dna fosse il suo”.
“Ora sappiamo che c’è una impronta palmare di Sempio in un punto significativo che è il muro delle scale dove è stata gettata Chiara, mentre non abbiamo impronte e Dna di Sempio nel resto della casa, e questo smentisce la sua frequentazione abituale della casa. Quando è stata lasciata? Aggiungo che secondo la nostra consulenza è imbrattata di sostanza ematica e questo se fosse confermato diventerebbe un indizio gravissimo a suo carico. Poi ci sono altri elementi circostanziali, le telefonate fatte alla vittima che non hanno una spiegazione coerente; e se nel suo racconto di quella mattina si scoprisse che lo scontrino era falso, questo diventerebbe un altro indizio pesantissimo”.
E il presunto movente di Sempio se davvero fosse stato lui a compiere il delitto? “In un quadro indiziario solido la scoperta del movente diventa un accessorio. Stasi è stato condannato senza movente”, ha risposto l’avv. Bocellari.


