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Gabriella Greison sfida gli haters per l’abito indossato a Taormina: “Vi turba la scollatura o che una donna possa parlare di fisica?”

TAORMINA – Gli haters prendono di mira Gabriella Greison e la fisica e narratrice di meccanica quantistica risponde alla lunga serie di commenti offensivi che l’hanno riguardata dopo la partecipazione a Taormina come madrina della cerimonia di laurea dell’Università di Messina. A scatenare gli odiatori seriali della rete contro la Greison l’abito indossato dalla donna in occasione di un video mentre si preparava per raggiungere Taormina. Nel mirino dei soliti “leoni da tastiera” è finita la scollatura del vestito della fisica quantistica, definita “volgare”. E lei ha risposto per le rime.

“Ieri ho fatto un video, mentre dicevo che ero in partenza per andare a fare la madrina alla consegna delle lauree al teatro di Taormina – spiega Gabriella Greison -, e avevo un abitino fresco scollato, perché c’erano 44 gradi. Pare sia stato uno scandalo. Ah, e nel video parlavo di libertà, scelte, coraggio e futuro. Mica di saldi estivi da Zara. Ho risposto ad alcuni messaggi indignati (qui meno che in altri social). Ora, con che probabilità io non mi sono accorta che avevo quel vestitino, e ho comunque fatto un video per condividere con voi un bel momento frutto del mio lavoro e del mio studio? Spoiler: 0%. Quando mi hanno chiesto di fare la madrina alla cerimonia di laurea più bella d’Italia, mica mi hanno detto “porta con te anche un colletto rigido e un moralista anni ’50 in borsetta”, no? Io ho portato la mia voce, il mio cervello e un bel discorso da tenere tutti incollati, e sono partita con un vestitino verde estivo che mi metteva allegria, e la metteva anche a chi avevo intorno. E siamo nel 2025. Cioè: il mondo brucia, i ghiacciai si sciolgono, l’intelligenza artificiale ci legge nel pensiero…e a voi sconvolge una donna che parla di scienza con un bel décolleté? Ma sul serio?”.

“Quello che vi ha turbato non è il vestito. È il fatto che una donna possa parlare di fisica quantistica senza ricordare un uomo, e quindi senza chiedere il permesso. Che possa salire su un palco, spiegare la funzione d’onda e Schrödinger, e intanto avere le tette. Ops. Non c’è un dress code per la dignità. E se cercate la decenza in un centimetro di stoffa, invece che nel contenuto delle parole, vi consiglio un esperimento: provate a usare il cervello e a posizionarvi nell’anno in corso, con tutte le lotte che sono state fatte da quelle prima di me. Fa caldo, ma funziona ancora. Mi domando: secondo voi, com’erano vestite ieri le migliaia di ragazze che si sono laureate? A loro è quindi preclusa la carriera scientifica?
Intanto vi posto questa foto con uno dei centinaia di selfie che le ragazze e o ragazzi mi hanno chiesto alla fine del mio discorso. A voi che fate i moralisti, li chiedono?
PS: Oggi vi consiglio di leggere “Sei donne che hanno cambiato il mondo””.

Poi un altro post da parte della fisica e narratrice di meccanica quantistica, nativa di Milano: “Per continuare il discorso, vi dico solo che sto cercando di rispondere a tutti quelli che insistono nell’esprimere la loro indignazione da stamattina all’alba. Magari ne posto alcuni nelle stories di Instagram, perché la cosa si sta facendo interessante. E non hanno ancora sentito cosa ho detto dal palco, tra l’altro. E sì, tranquillizzo tutti, l’abito della cerimonia era ancora peggio di quello che ho messo per viaggio. Ma chi ha fatto quei commenti (che dice anche che legge i miei libri) “con chi pensava di avere a che fare?”. Vi ricordo io con chi avete a che fare: anni fa, all’inaugurazione dell’anno scolastico al Politecnico di Torino — invitata anche lì come madrina — ho fatto un discorso dove tutti hanno pianto, riso, si sono emozionati… e avevo un tailleur con la canottiera cortissima che lasciava intravedere la pancia. Cioè, lo stomaco scoperto e il cuore in piena vista. E già che ci siamo: anni e anni fa, a Padova, nell’aula magna dove insegnava Galileo Galilei, io sono salita in piedi sulla cattedra per parlare ai ragazzi. Con chi pensavate di avere a che fare, quando avete letto “Uccideró il gatto di Schrödinger?” (Che comunque consiglio ora a chi non l’ha letto)
Nel 2025 una donna bella può parlare di fisica quantistica, emozionare una platea, e scegliere da sola cosa mettersi. Sì, anche se è scollato. Sì, anche se vi distrae. Si chiama shock culturale. Al prossimo post vi farò sentire cosa ho detto sul palco. Intanto, beccatevi come ci sono salita: con un vestitino rosso lungo, bretelline sottili, e la schiena nuda. E sì, scollatissimo. Lo so. Ma io, sul palco, ci vado col pensiero in ordine… e vestita come mi pare”.

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