TAORMINA – A Taormina l’inverno è un pianto greco ormai da parecchi anni, la storia è nota con tante attività alberghiere e commerciali chiuse e pochi turisti in circolazione. La pandemia ha dato la mazzata finale proprio nel momento in cui a gennaio del 2019 un barlume di svolta iniziava ad intravedersi con i cinesi che dopo un reality stavano scoprendo la Sicilia e Taormina. Il Covid ha portato una slavina nel 2020 e nel 2021 con il 75% e il 64% di perdita delle presenze, una mattanza senza precedenti dalla quale non sarà semplice rialzarsi.
E allora acclarata la pochezza della classe politica e dirigente locale, che non la forza per ribaltare la situazione, nel momento in cui è notte fonda si accende una luce inattesa. Lucky Red ha deciso di girare a Taormina la seconda stagione di The White Lotus. La serie americana non è in grado di fare miracoli, chiariamolo subito in premessa e chi alimenta chissà quali aspettative lo fa perchè si è perso qualche neurone per strada o non conosce l’abc del turismo. Ma attenzione a quello che c’era dietro questa scelta della location Taormina e al segnale che parte da questa iniziativa.
The White Lotus verrà girata dal 10 febbraio sino a fine aprile a Taormina, al San Domenico Palace ed è un’operazione targata Four Seasons, colosso dell’ospitalità che ha preso in mano da luglio del 2021 la gestione dell’hotel più iconico della Perla dello Ionio.
The White Lotus è una serie di nicchia creata, sceneggiata e diretta da Mike White, scelta dai critici televisivi del New York Times come una delle migliori serie tv del 2021. Trasmessa negli Stati Uniti da HBO, è composta da sei episodi, che durano circa un’ora l’uno. In Italia è su Now dopo l’uscita su Sky Atlantic. E la prima stagione è stata ambientata in un prestigioso resort delle Hawaii, il lussuoso Four Seasons Resort Maui.
Dalle Hawaii alla Sicilia, dal Resort Maui a Taormina, ecco che Four Seasons stavolta, sulla base dei precedenti accordi con la produzione, ha deciso di puntare su un altro hotel della sua catena, di recente apertura, il San Domenico Palace, che dopo un lungo e costoso restyling mette in campo 111 stanze e suite per una clientela di (vero) lusso.
The White Lotus non sarà la “panacea dei mali” di Taormina e guai a farsi illusioni ma con questa operazione Four Seasons lancia un’operazione pesante e concreta che ha una valenza ben precisa. L’inverno a Taormina non è un tabù e se lo è si può sfatare. Ovviamente, Four Seasons non è l’Opera Pia, fa arrivare la produzione Lucky Red a Taormina per determinare un vantaggio economico al proprio albergo ma, di riflesso, è una buona notizia per la città, nell’immediato e soprattutto in prospettiva. I big dell’hotellerie non ci stanno a subire passivamente una crisi epocale e sanno che non ci si può limitare al “compitino” di riempire le camere nei mesi estivi, hanno deciso di muoversi per attrarre opportunità importanti anche nel periodo di bassa stagione. E accordi come quello con Lucky Red diventano a cascata momenti in grado di rivitalizzare il territorio e far risvegliare la filiera. Oltre al San Domenico potranno lavorare altri alberghi e bed & breakfast, e allo stesso modo anche attività della ristorazione. E’ solo un punto di partenza ma dopo anni di chiacchiere e illusioni che valgono zero spaccato, l’operazione Four Seasons fa sperare che qualcosa potrebbe cambiare. Figuriamoci quali prospettive potrebbero aprirsi per Taormina se altri colossi (come la proprietà dell’Hote Timeo) dovessero seguire questo esempio e unirsi alla sfida di rivitalizzare la bassa stagione da queste parti.
Il San Domenico, intanto, suona la sveglia a una città che deve rimboccarsi le maniche e provare il tutto per tutto. Taormina non può più permettersi il “lusso” di dormire d’inverno e quelli che pensano e si illudono di far quadrare i conti con i soli mesi estivi sono dei cadaveri senza speranza. Mai come adesso il futuro è incerto, di fronte a una crisi internazionale la strada è tutta in salita ma all’orizzonte forse c’è una parvenza di destagionalizzazione degna di essere realmente considerata tale. Ed è un’onda che si può e si deve cavalcare.