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Etna Sky, la sfida illuminata di Manlio Messina nelle sabbie mobili della politica siciliana

Nella politica siciliana travolta da scandali a ripetizione, afflitta da una sindrome di spocchia imperturbabile e svilita da farse di vario genere, c’è ancora vita. Un segnale importante o perlomeno una sfida vera, che fa ben sperare ai siciliani l’ha lanciata nelle scorse ore Manlio Messina, ex assessore regionale al Turismo e oggi parlamentare alla Camera dei Deputati.

Manlio Messina, per intendersi, nei mesi passati ha lasciato Fratelli d’Italia, si è fatto scivolare addosso la solita centrifuga all’italiana, che ti ossequia o ti massacra (a seconda di come ti comporti) quando sei al potere e ti cannoneggia punto e basta quando non ti allinei e decidi di tirare dritto, fuori dal coro. Gliene hanno dette di tutti i colori per metterlo all’angolo ma il politico catanese non si è scomposto ed è andato per la sua strada. In tempi recenti non ha neppure nascosto la sua posizione critica verso l’attuale governo palermitano e ha fatto capire che, oltre le belle parole e il marketing politico, ci vuole altro per imprimere una svolta (come dargli torto). Ma poi dalle parole ai fatti c’è un oceano di mezzo.

Messina si è smarcato da una comoda prospettiva d’alta corte a Roma per fare cosa? Per inseguire qualche poltrona nell’eterna faida della politica siculo-romana? Dove vuole arrivare? E allora eccola la mossa che ribalta il quadro.

“Quante volte avete detto “i biglietti costano troppo” oppure “impossibile viaggiare”?? A breve potrete smettere di dirlo e cominciare a volare siciliano. Una nuova compagnia aerea Made in Sicily con quotazioni competitive e prezzi super speciali per i nostri conterranei. Se siete stanchi di pagare un Catania/Milano quanto un Milano/New York allora preparatevi a volare siciliano. Noi Stiamo per decollare e voi preparatevi ad allacciare la cintura!”. 

Quando Manlio Messina ha pubblicato questo post sui propri social, il pomeriggio del 2 dicembre in tanti hanno pensato che fosse solo una provocazione, uno scherzo, insomma una trovata anche di dubbio gusto da parte di un politico che per certi versi infieriva in modo impietoso sui dettagli di un sogno proibito e sulle debolezze conclamate di una Sicilia dove si parla ogni fine anno di scontistiche e si celebrano effimeri vantaggi sotto l’albero per i siciliani ma poi, alla fine della fiera, il problema del caro voli non viene mai risolto.

E invece Messina non stava scherzando. Ha scelto di fare un passo di lato a Roma perché, al netto dei dissapori politici e di partito, si è messo in testa di fare altro e incamminarsi verso una strada rischiosa ma che ha un senso illuminato. Ha deciso di realizzare una grande idea, in grado di fare realmente l’interesse dei siciliani e non soltanto di chi abita questa terra ma di chiunque si muove da ogni parte del mondo per collegarsi ad un’isola che è un grande ombelico del Mediterraneo, crocevia strategico di popoli.

Il parlamentare catanese vuole metterci la faccia, discostandosi dal cliché del politico che poteva lanciare il suo progetto dal divano di casa o predicare dagli scranni del parlamento. Messina ha avuto la sensibilità e la lucidità di uscire dalla comfort zone del perimetro della politica che filosofeggia e poi avrà sempre una scusa per dire che quella cosa “non si è potuta fare”.

Ha immaginato la sua idea lavorandoci da un’altra prospettiva: da quella imprenditoriale, ha scelto di investire tempo, risorse e contatti per contrastare una problematica che non si può risolvere nei salotti. La sfida affonda le radici in un intento di risposta a quel vulnus che svuota le tasche e mortifica la dignità collettive, un contesto monopolizzato dai giganti che se ne infischiano se le dinamiche quotidiane del volo sono diventate un lusso per pochi. Un iperuranio di costi insostenibili per nuovi competitor e impraticabili per molti utenti.

L’ingresso sulla scena di Etna Sky non è soltanto la prevista nascita di una compagnia aerea made in Sicily, è una sfida tosta e uno scossone condivisibile che parte da chi ha capito che c’è un vuoto mai colmato sin dai tempi del fallimento Wind Jet ma bisogna andare oltre per non ripetere quel fallimento. Esiste una prateria da poter percorrere nella partita dei cieli. La partita la si può giocare e soprattutto non si può più chinare la testa a priori al monopolio delle big company, girarsi dall’altra parte e limitarsi al contentino da elemosinare ai vettori già esistenti o demandare la soluzione a compagnie che non hanno la forza per cambiare l’inerzia della questione.

Etna Sky vuole essere una risposta concreta e innovativa ad un’esigenza collettiva di mobilità accessibile a tutti. La scontistica di Natale è una carezza nella tempesta, la solita velina mediatica che non risolve niente, Etna Sky è un’idea giusta per misurarsi col problema ogni giorno e tutto l’anno. I dettagli strategici, programmatici e finanziari dell’operazione non sono ancora noti, filtrano però già le prime indiscrezioni. A quanto risulta Manlio Messina – con altre personalità di rilievo – si è mosso per mettere in piedi un progetto sostenibile e con un piano ben ragionato, che non fa il passo più lungo della gamba e che però non entra in campo semplicemente per “esistere” o fare la comparsa, ma per avere un ruolo incisivo nella mobilità e per conquistarsi uno spazio importante.

Vedremo quale sarà l’evoluzione del progetto, quando sarà disvelato. La prudenza è sempre d’obbligo. Di certo va dato atto a Manlio Messina di essersi lanciato con coraggio in una sfida che può rappresentare un momento di svolta per la Sicilia. Metterà verosimilmente pressione e apprensione ai colossi dei cieli, verrà osteggiato da quella parte di potenti nostrani eternamente protesi al non lasciare alcuno spazio agli altri per le cose buone e ad avere loro il monopolio gestionale per fare poco o male ciò che gli è dato modo di attuare. Ma di sicuro Etna Sky, se farà i passi giusti in questa fase di gestazione, avrà tutte le carte in regola per affacciarsi ai siciliani e al mondo con il profilo emergente di un vettore (con)vincente.

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