Gesto eroico del 21enne Alen Halilovic. Il veronese di origine bosniaco ha salvato una donna che stava per essere uccisa a coltellate da un uomo.
Il fatto è accaduto a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. L’aggressore, un uomo di 41 anni, ha iniziato a picchiare la vittima e impugnava inoltre un coltello. La donna è riuscita a lanciarsi fuori dalla vettura ma è stata poi raggiunta e immobilizzata sull’asfalto dal suo carnefice, mentre i passanti riprendevano la drammatica scena. A quel punto è giunto in zona un camionista di 21 anni ed è proprio questo giovane bosniaco che ha deciso di agire per salvare la malcapitata. “Ho pensato alla storia di Giulia Cecchettin e sono intervenuto subito”.
“Sentivo le urla – ha raccontato Halilovic alla Gazzetta di Reggio – e non ci ho pensato un secondo a fare inversione di marcia”, ha raccontato l’eroe. “Ho visto una Bmw bianca ferma in mezzo alla strada con le portiere aperte, all’incrocio. Ho visto due persone che litigavano e si picchiavano». A quel punto, senza esitare, è intervenuto e ha anche ripreso l’episodio con il cellulare: «Sono sceso con il telefonino, ho iniziato a riprendere e a urlare di tutto. Lui si è alzato e si è girato verso di me con il coltello in mano, era insagnuinato. Mi sono un attimo impaurito. A un certo punto, ha buttato il coltello. Però è tornato da lei e ha cercato di caricarla in macchina a forza, io allora mi sono buttato addosso a lui e glielo ho impedito. La donna si è aggrappata alla mia gamba per salvarsi. Non ci ho più visto e, con tutte le mie forze, l’ho spinto verso il fondo della macchina e mi sono messo in mezzo a loro. Non parlava, faceva solo dei versi, era fuori di sé. Aveva gli occhi spalancati, le labbra completamente bianche, stra-secche”.
“Sto morendo, aiutami, non vedo e non sento più niente”. Ho continuato a parlarle per farla restare cosciente. Mi ha detto che quello doveva essere l’ultimo incontro con lui».
L’aggressore è fuggito in auto ma è stato poi rintracciato e arrestato.
