HomeAperturaDRAGHI AL BIVIO: SALVERA' GLI ITALIANI O LI AFFONDERA'?

DRAGHI AL BIVIO: SALVERA’ GLI ITALIANI O LI AFFONDERA’?

MARIO DRAGHI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Ad un anno, anzi meno, dal ritorno alle urne, Mario Draghi è arrivato al bivio finale del suo governo, al crocevia della sua parabola politica. Tra qualche tempo potrebbe anche decidere di andare a guidare la Nato, e c’è già una mezza promessa di Joe Biden per il ruolo di segretario generale dell’alleanza che a breve rimarrà vacante, ma prima di lasciare Palazzo Chigi, il premier sarà chiamato a una serie di scelte vitali per il Paese.

L’Italia che sta provando a lasciarsi alle spalle il biennio terribile dell’emergenza Covid, è alle prese con una crisi che fa paura, acuita dai riflessi della guerra in Ucraina e dalle “furberie” di tanti sciacalli che speculano sulle vicende più recenti per aumentare in modo ingiustificato il prezzo dei beni di prima necessità. E, come sempre, chi paga il conto sono gli italiani, che nel momento in cui tentano di riprendersi dallo tsunami Covid, si ritrovano a prendere altri schiaffi in faccia e un pugno allo stomaco dalle bollette, diventate insostenibili: praticamente non più pagabili per milioni di contribuenti.

Rischia di avere persino ragione Salvini, che di fregnate ne dice puntualmente tante ormai da parecchio tempo e che si è pure inventato pacifista dell’ultima ora pur di recuperare consensi, ma al quale non si può dare torto quando chiede la rottamazione delle cartelle, la “pace fiscale” per consentire agli italiani di non affondare e allo Stato di incassare qualcosa (il 20%) anziché nulla, da chi non avrà nessuna possibilità di saldare gli importi dovuti a prezzo pieno.

C’è da considerare che le rate non pagate relative ai mutui e ai prestiti concessi dalle banche sono aumentate di un miliardo negli ultimi 12 mesi. La combinazione pandemia e inflazione ha peggiorato la situazione economica delle famiglie. In tanti sono disperati e non sanno dove sbattere la testa. E allora è il momento dell’ultima chiamata per lo Stato e per il suo primo ministro: o si dà una mano davvero agli italiani o stavolta verranno affondati in maniera irreversibile.

Il primo ministro inizia a parlare di razionamento (gas, cibo), limitazioni (luce, condizionatori), sprechi da evitare. Ha anche dispensato la fesseria della scelta che bisognerebbe fare tra pace e guerra accostandola al sì o no al gas russo e al condizionatore.

Draghi, anziché dispensare queste “perle” di saggezza deve dire agli italiani se vuole fare una manovra vampiresca da banchiere (alla Monti, per intenderci) o se intende ragionare da “padre di famiglia”, con la consapevolezza che le famiglie e le imprese hanno dato quello che potevano dare e c’è un numero impressionante di nuovi poveri ed altri che sono prossimi a raggiungere quella soglia drammatica.

Ora è lo Stato che deve fare la sua parte, con una manovra fiscale che dia respiro alla gente per un periodo che non può essere inferiore ad almeno 2 o 3 anni. O si tagliano subito, e non a chiacchiere, le tasse e si mettono le persone e le aziende in sicurezza, nelle condizioni di ripartire, oppure si dà all’Italia l’estrema unzione e buonanotte ai suonatori. Una terza via non c’è, è il tempo ineludibile delle decisioni senza appello.

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