TAORMINA – Messaggi d’affetto e di sostegno da tutta Italia per l’avvocato taorminese Dino Papale, che pochi giorni fa è tornato a casa dopo quattro lunghissimi mesi di ricovero in ospedale. All’ex assessore, ex consigliere e già esperto del Comune per i Grandi Eventi, abbiamo dato il “bentornato” con un doveroso articolo su TN24 e questa mattina l’avvocato Papale ha avuto una toccante telefonata con il suo amico e collega giornalista, il direttore di TN24, Emanuele Cammaroto, al quale ha raccontato la sua sofferenza ma anche la straordinaria voglia di lasciarsi alle spalle il momento difficile.
ODISSEA. Al direttore Cammaroto, Papale ha affidato queste parole: “Dopo l’articolo che mi ha dedicato il mio fraterno amico Emanuele Cammaroto su TaorminaNews24, che ringrazio per l’affetto, ho ricevuto tantissimi messaggi da ogni parte d’Italia. Voglio dire grazie a tutti coloro che mi hanno scritto e anche telefonato. Sono felice di tanto amore e poterlo ricevere soprattutto in questi giorni è un’energia importante che mi rigenera e mi dà tanta carica positiva. Mi sento ancora senza forze, ma dopo 4 mesi di ospedale è anche normale che sia così. L’ultimo intervento, all’aorta, è durato un’infinita, sono stato più di 6 ore sotto i ferri, ma ce l’ho fatta. Il ricovero, gli interventi, le cure, è stato davvero difficile uscirne ma voglio ringraziare, ancora una volta, i medici, che sono stati eccezionali per come mi hanno assistito, sul piano anche umano. Ricordo ancora quel 1 dicembre scorso, quando fui ricoverato d’urgenza per embolia polmonare massiva in Terapia Intensiva Cardiologica e mi salvarono gli ottimi medici Lucia Lombardo e Giuseppe Cinnirella. Sono stati fondamentali per consentirmi di lasciare l’ospedale e tornare a casa”.
RITORNO ALLA VITA. “Ora c’è la stanchezza e la debolezza ma ho tanta voglia di tornare alla mia vita. L’ho detto ed è il mio grande obiettivo quello di tornare nella meraviglia baia di Mazzarò. Ho una voglia matta di tornare a fare le cose belle come una partita a tennis oppure a calcio. Il desiderio di riprendermi è forte. Ho reagito, la mia tempra mi ha aiutato e mi sta spingendo ad andare avanti. Voglio dire a tutti una cosa: fate nuoto. A 10 anni ho iniziato ad allenarmi e fare nuoto ed è stato importante per le fibre ed il metabolismo”.
IL COMBATTENTE. Dino Papale è un leone, è sempre stato un uomo forte che ha subito colpi durissimi dal destino. Li ha incassati ma si è rialzato e lo ha fatto a testa alta, con la carica indomita del combattente. Non abbiamo dubbi sul fatto che ce la farà a guarire anche stavolta. Lo conosciamo bene e quelli come lui, lo abbiamo detto e scritto giorni fa, non mollano mai.

IL DRAMMA DI SGARBI. Però, quasi in un disegno machiavellico della vita, negli stessi istanti in cui Papale era in ospedale, veniva ricoverato a Roma un suo fraterno amico. Dino ora è a casa e ci sta mettendo tutta la sua forza di volontà per riprendersi, mentre al Policlinico Gemelli prosegue il dramma di Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte lotta contro la depressione e sembra in un tunnel senza via di uscita. Pochi giorni fa la figlia Adelina, in lacrime, ha commosso l’Italia. “Sono andata a trovarlo, non lo vedevo da novembre e sta molto male. Non pensavo fosse così tanto grave la situazione. Sono scossa”, ha detto Adelina, intervistata dal programma “La Volta Buona”, su Rai1.
IL MESSAGGIO. Ora a lanciare un messaggio commovente a Vittorio Sgarbi è proprio Dino Papale, che così prova a scuotere il critico: “Vittorio, amico mio, non mollare. La depressione l’ho avuta anch’io, ed è una cosa bruttissima. Un male oscuro, subdolo e vigliacco, da cui non è semplice venire fuori. L’ho avuta in un momento in cui mi hanno colpito alle spalle ma ne sono uscito. Non si sconfigge la depressione con i farmaci, la si vince con l’amore dei tuoi cari. Io ce l’ho fatta grazie all’amore di mia moglie Mariella e dei miei figli. La comprensione dei propri cari è ciò che conta di più”.

UN ALTRO ABBRACCIO. “Vittorio lo conosco bene, abbiamo fatto tante cose insieme, grandi eventi a Taormina e momenti di vita trascorsi fianco a fianco. Ma il suo carattere non è semplice. E’ sempre stato un narciso, da poco tempo si è avvicinato alla famiglia. Una cosa mi sento di dirgli: “Vittorio, amico mio, continua ad essere innamorato di te e della vita. L’amore per te stesso può salvarti. Spero di riabbracciarti presto!”.
TORNARE A RUGGIRE. E allora, come ha detto bene, anche Marcello Veneziani rivolgendosi a Sgarbi, è l’ora di tornare a ruggire. C’è bisogno di gente vulcanica e visionaria, con un grande cuore come il nostro amico Dino Papale e con l’energia furente di Vittorio Sgarbi. Forza, perseveranza e pensare positivo. L’amore per se stessi e l’amore che si riceve dagli altri è la luce trascinante della stella polare che può ribaltare i destini.