TAORMINA – “A Taormina il dissesto non andava dichiarato e lo capirete anche voi”. Così si è espresso il sindaco Cateno De Luca in Consiglio comunale sulla chiusura della fase di default dell’ente, che era iniziata il 22 luglio 2021 con la dichiarazione di dissesto in sede di Civico consesso ed al cui riguardo ora si procederà anche all’atto finale della procedura con il pagamento delle somme ai creditori che non avevano accettate le proposte di transazione avanzate dalla Commissione Liquidatoria.
“Nel luglio 2023 – ha detto De Luca – è stato votato da questo Consiglio comunale, su proposta dell’attuale Amministrazione, il Salva Taormina che ha portato ai risultati di cui ora si vedono i numeri. Parliamo di una manovra complessiva da quasi 100 milioni di euro di valore. Ed è stata una svolta. Avete visto i risultati attuali ed il percorso virtuoso di Asm che, dopo essere uscita dalla liquidazione, ora è anche uscita dalla fase dei bilanci un pò taroccati e di quelli mai approvati e ora sta facendo registrare numeri importanti, non è una cassaforte e dovrà dare ora i soldi al Comune di Taormina. Avete visto perché abbiamo avuto subito a disposizione la liquidità per la Commissione che si occupata del dissesto? Ci è stato detto, in sostanza, “se ci date i soldi noi chiudiamo la transazione con Impregilo, altrimenti nemmeno ci sediamo”. Mancava poco, “solo” 12 milioni di euro e noi li abbiamo trovato. I 12 milioni, con tutti gli altri trasferimenti, ci hanno portato a chiudere il 2023 con tutti i trasferimenti da fare all’organismo liquidatorio, che potendo avere le risorse si è indirizzato verso una rapida chiusura del dissesto. Ricordiamoci sempre che il dissesto porta ristrettezze e alle strategie che abbiamo intenzione di porre in essere. E anche nel 2025 rimarranno i paletti, perché nessuno aveva messo in conto che qualcuno fosse in grado di chiudere il dissesto prima dei 5 anni”.
“Ci sono dei creditori che però non hanno accettato la proposta di transazione avanzata dalla Commissione – aggiunge De Luca -, con 81 istanze non transatte per un ammontare di 9 milioni 600 mila euro e da parte dell’OSL ci sono stati trasferiti 5 milioni e 170 mila euro, in termini di somme accantonate per le transazioni non accettate, e la cassa che residuava a 3 milioni 312 mila euro. A conti fatti, il Comune di Taormina doveva fare fronte con Un milione 155 mila euro per chiudere la partita”.
“Nell’ambito delle vicende su cui non c’è stata una transazione – aggiunge De Luca -, c’è un creditore che non ha mai voluto concedere lo sconto di un euro al Comune di Taormina, abbiamo letto le carte e i vari tentativi ma non ne ha mai voluto sapere. L’unica volta che c’era stata una concessione al Comune era l’opportunità di un dilazionamento decennale sul pagamento, a patto che si pagasse la prima rata importante nel 2014, cosa che non è stata poi fatta e quindi non si è andati avanti”. Speravamo ancora che qualche creditore accettasse la transazione ma dove siamo potuti arrivare siamo arrivati. A Messina, allora, senza dichiarare il dissesto, abbiamo chiuso 17.600 accordi di abbattimenti su sentenze esecutive in un anno, con accordi scritti di abbattimento al 50% o – per chi non voleva abbattere la somma – rateizzazioni in 10 anni. A Taormina oggi si chiude una fase con una variazione di bilancio che dà copertura per procedere alla liquidazione delle somme sui debiti che erano rimasti pendenti, evitando – ogni giorno che passa – di pagare interessi a vuoto.