HomePoliticaDe Luca: "A Taormina va superata la sindrome del nobile in decadenza"

De Luca: “A Taormina va superata la sindrome del nobile in decadenza”

TAORMINA – “A Taormina bisogna superare la classica sindrome del nobile in decadenza. Questa è una sindrome pericolosa, della quale dobbiamo liberarci tutti quanti”. Lo ha dichiarato il sindaco di Taormina, Cateno De Luca.

“Il nobile preferiva essere ossequiato, nonostante fosse noto che nel suo palazzo non c’era più neanche la luce. Non aveva più i soldi per pagarsi la bolletta ma manteneva sempre quell’aureola nobiliare. E guai chi metteva in discussione questa sua posizione. Qui è successa la stessa cosa, nel medesimo modo. “Noi siamo Taormina”, ed è vero, ma cosa c’è dietro? Cosa viene garantito per 12 mesi l’anno ai taorminesi?”.

“Prima di parlare di valorizzazione dei beni, come Badia Vecchia e La Giara, bisogna chiedersi il dissesto funzionale cosa ha generato a Taormina. E noi stiamo già lavorando ad un piano strategico, che richiederà 2 anni ma farà una radiografia ben precisa sul fabbisogno attuale e sulle prospettive. Nella meravigliosa Taormina i servizi urbani non sono eccellenti e neanche normali. Urge portarli ad un livello di decenza. Da 20-30 anni le scuole sono in affitto, non c’erano i bagni pubblici, non si facevano da anni interventi sulle strade e abbiamo trovato una rete idrica colabrodo, non è normale che non ci sono parcheggi e non è normale che io abbia trovato la Via Roma chiusa perché non era stata chiusa una relazione al geologo, e quella strada era chiusa nonostante non ci fosse alcun pericolo”.

“Qui ho trovato ignavia e supercazzole che si autoriproducono. Uno spara una fesseria e poi non c’è l’amore e il senso del dovere, di verificare e approfondire e quella supercazzola diventa poi una verità. Taormina per questo ha bisogno di una visione strategica. Taormina per riconquistare la normalità necessità di un piano strategico da almeno 150 milioni”.

“A Taormina negli ultimi 20 anni c’è stata la devastazione totale. Quello che va combattuto è il senso di rassegnazione e la mediocrità. Ho colto la rassegnazione “perché tanto le cose non cambiano”. Chi afferma questo ha ragione, perché se da 20 anni c’è tutto un arco costituzionale che ha amministrato e ci sono persone che con varie forme e ruoli sono sempre lì al palazzo in continuazione, e poi non cambia niente. E’ logico che ci sia rassegnazione ed è la prima cosa da vincere. Ma anche Taormina può cambiare”.

“Poi c’è l’assuefazione alla mediocrità. E la mancata attivazione e il non ripristino dei bagni pubblici è stata un simbolo di questo, la mediocrità nei servizi urbani sotto la quale è rimasta piegata Taormina. Potrei fare centinaia di esempi, uno più eclatante dell’altro. Ora è mio dovere dare una prospettiva e lavoreremo in questa direzione, partendo dalla fragilità infrastrutturale e dall’esigenza di elevare la qualità dei servizi con un piano strategico e di area vasta”.

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