TAORMINA – “Sui tributi mancano all’appello circa 20 milioni di euro l’anno. E’ la conferma che a Taormina c’è una sacca di grandi evasori e questa evasione di cui parliamo non è l’evasione del piccolo contribuente. Abbiamo a che fare con i grandi evasori, quelli che si schierano poi dalla parte di chi gli consente di evadere”. Lo ha dichiarato il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, sulla spinosa questione dell’evasione tributaria nella capitale del turismo siciliano.
“Come si spiega il fatto che qualcuno abbia gestito immobili comunali e non abbia pagato per anni, accumulando un debito di centinaia di migliaia di euro. Sono stati autorizzati anche subentri societari, pur essendo soggetti che non hanno mai pagato. E parliamo di subentri con soggetti nulla tenenti. Una decina di immobili hanno generato un buco di 2-3 milioni di euro nei conti del Comune”.
“Sui contratti di affitto procederemo alla revisione. Da questo momento faremo una cosa sui beni comunali in affitto ed è quello che, a mio avviso, bisognava fare già prima: chi vuole un bene del Comune e lo prende in locazione dovrà fare una polizza fideiussoria da escutere a prima richiesta. Quindi se qualcuno non paga i primi tre mesi di canone, il Comune a quel punto potrà prendere i soldi dalla polizza e poi il moroso lo sbattiamo fuori. Il Comune non può subire un danno derivato dal mancato incasso e, tra l’altro, l’ente ha l’obbligo ad accantonare nel bilancio lo stesso importo che non ha riscosso. C’è il danno e la beffa. Si chiama fondo crediti di dubbia esigibilità. Il Comune di Taormina è stato, insomma, doppiamente penalizzato”.
L’escussione della fideiussione, ricordiamo, è il procedimento giuridico per mezzo del quale il soggetto beneficiario di una polizza fideiussoria assicurativa, stipulata a monte di un accordo, si trova in diritto di richiedere all’agenzia assicurativa (al garante) la somma garantita dal contratto di fideiussione.
