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Dal G7 sostegno all’Ucraina e al piano Usa su Gaza

BARI (ITALPRESS) – Ucraina, conflitto in Medio Oriente, intelligenza artificiale ma anche clima, migranti e Mar Rosso. Sono questi alcuni punti contenuti nelle dichiarazioni finali del G7 guida italiana in corso a Borgo Egnazia in Puglia. L’adozione delle conclusioni arriva nella giornata che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito “storica” per la presenza di Papa Francesco in occasione della sessione sull’intelligenza artificiale, è la prima volta, infatti, che un Pontefice partecipa al Summit dei Sette. Lungo capitolo dedicato al conflitto tra Russia e Ucraina, dove i leader del G7 riaffermano il “fermo sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario. Insieme ai partner internazionali, siamo determinati a continuare a fornire sostegno militare, di bilancio, umanitario e per la ricostruzione all’Ucraina e al suo popolo. Rimaniamo fortemente impegnati ad aiutare l’Ucraina a soddisfare le sue urgenti esigenze di finanziamento a breve termine, nonché a sostenere le sue priorità di ripresa e ricostruzione a lungo termine. La Russia deve porre fine alla sua guerra illegale di aggressione e pagare per i danni che ha causato all’Ucraina. Secondo la Banca Mondiale questi danni superano ormai i 486 miliardi di dollari. L’Ucraina sta difendendo la sua libertà, sovranità, indipendenza e integrità territoriale contro la brutale e ingiustificabile guerra di aggressione della Russia. Continuiamo a condannare con la massima fermezza la palese violazione del diritto internazionale da parte della Russia, compresa la Carta delle Nazioni Unite, e dei principi fondamentali su cui si fonda l’ordine internazionale. Qualsiasi utilizzo di armi nucleari da parte della Russia nel contesto della sua guerra di aggressione contro l’Ucraina – si legge ancora – sarebbe inammissibile. Condanniamo pertanto nei termini più forti possibili la retorica nucleare irresponsabile e minacciosa della Russia, nonché il suo atteggiamento di intimidazione strategica, compreso l’annunciato dispiegamento di armi nucleari in Bielorussia. Alla presenza del presidente Zelensky, è deciso di mettere a disposizione circa 50 miliardi di dollari sfruttando le entrate straordinarie derivanti dal patrimonio sovrano russo immobilizzato, inviando un segnale inequivocabile al presidente Putin. Stiamo intensificando i nostri sforzi collettivi per disarmare e tagliare i fondi al complesso industriale militare russo’. E proprio nella giornata di ieri il presidente Usa, Joe Biden e l’ucraino Volodymyr Zelensky hanno firmato l’accordo di sicurezza sugli asset russi, accordo definito da entrambi “formidabile” e “storico”. Anche la Cina viene menzionata nel documento finale, in particolar modo per quanto riguarda il sostegno alla Russia. “Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per il sostegno della Repubblica popolare cinese alla Russia. Chiediamo alla Cina di esercitare pressioni sulla Russia affinché interrompa la sua aggressione militare e ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente le sue truppe dall’Ucraina. Incoraggiamo la Cina a sostenere una pace globale, giusta e duratura basata sull’integrità territoriale e sui principi e gli scopi della Carta delle Nazioni Unite, anche attraverso il dialogo diretto con l’Ucraina. Il continuo sostegno della Cina alla base industriale della difesa russa sta consentendo alla Russia di portare avanti la sua guerra illegale in Ucraina e ha implicazioni significative e di ampia portata sulla sicurezza. Chiediamo alla Cina di cessare il trasferimento di materiali a duplice uso, compresi componenti e attrezzature per armi, che costituiscono input per il settore della difesa russo”.

Inevitabile la questione mediorientale. Nel documento finale, infatti, i Sette Grandi sottolineano che “appoggeremo pienamente e sosterremo l’accordo globale delineato dal presidente Biden che porterebbe a un cessate il fuoco immediato a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi, a un aumento significativo e duraturo del flusso di assistenza umanitaria in tutta Gaza e alla fine duratura del conflitto. crisi, garantendo gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili palestinesi a Gaza. Ribadiamo il nostro appello ad Hamas affinché accetti e attui pienamente e inequivocabilmente la proposta di cessate il fuoco. Accogliamo con favore l’accettazione della proposta da parte di Israele e la disponibilità ad andare avanti con essa. Siamo profondamente preoccupati per le conseguenze sulla popolazione civile delle operazioni di terra in corso a Rafah e per la possibilità di un’offensiva militare su vasta scala che avrebbe ulteriori conseguenze disastrose per i civili. Chiediamo al governo israeliano di astenersi da tale offensiva’. Sul versante migranti i leader accolgono “con favore il Piano Mattei per l’Africa lanciato dall’Italia. Riconoscendo che lo sviluppo sostenibile e la democrazia si rafforzano a vicenda, ribadiamo il nostro impegno a sostenere i governi africani nel promuovere la governance democratica e i diritti umani, mentre affrontiamo le condizioni che favoriscono il terrorismo, l’estremismo violento e l’instabilità. Stiamo lanciando una coalizione del G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti. Attraverso questa iniziativa – prosegue il documento – , promuoveremo una maggiore cooperazione sulle capacità investigative, coinvolgendo le autorità competenti nei paesi di origine, transito e destinazione. Incoraggeremo i progressi verso scambi di dati migliori e affidabili, fondamentali per azioni di contrasto congiunte basate su prove contro le reti di contrabbando e tratta. Utilizzeremo un approccio ‘follow the money’ per identificare, indagare e contrastare efficacemente la criminalità organizzata, affrontando gli aspetti finanziari, compresa una maggiore cooperazione sulla confisca dei beni. Riconosciamo inoltre l’importanza di sensibilizzare e informare i potenziali migranti sui rischi associati al traffico di migranti e alla tratta di persone, per dissuaderli dall’intraprendere rotte pericolose”.

Poi l’intelligenza artificiale, tema ampiamente discusso da Papa Francesco nella sessione dedicata dove erano presenti anche i Paesi dell’ dell’outreach. “L’intelligenza artificiale può svolgere un ruolo cruciale nel promuovere il progresso e lo sviluppo nelle nostre società. Promuoveremo un’IA sicura, protetta e affidabile. Perseguiremo una trasformazione digitale inclusiva, incentrata sull’uomo, che sostenga la crescita economica e lo sviluppo sostenibile, massimizzi i benefici e gestisca i rischi, in linea con i nostri valori democratici condivisi e il rispetto dei diritti umani. E’ quanto si legge nella dichiarazione finale del G7. ‘A questo proposito, riconosciamo la necessità di approcci alla governance dell’IA che favoriscano l’inclusione, per aiutarci a sfruttare il potenziale dell’IA in un modo che rifletta questi valori e ne promuova lo sviluppo, mitigando al tempo stesso i rischi, anche per quanto riguarda i diritti umani ed evitando la frammentazione della governance”.

Infine, il Mar Rosso e il clima. “Condanniamo i continui attacchi perpetrati dagli Houthi contro le navi internazionali e commerciali in transito attraverso il Mar Rosso e il Golfo di Aden. Questi attacchi illegali devono finire. Chiediamo il rilascio immediato da parte degli Houthi del Galaxy Leader e del suo equipaggio. L’operazione marittima dell’UE ‘Aspides’ e l’operazione guidata dagli Stati Uniti ‘Prosperity Guardian’ – si legge nella dichiarazione finale – svolgono un ruolo essenziale per proteggere le rotte marittime cruciali che sono fondamentali per il commercio globale. La sicurezza marittima, i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per garantire la libera circolazione dei beni essenziali verso destinazioni e popolazioni in tutto il mondo. Ciò include la fornitura di assistenza umanitaria salvavita a più della metà della popolazione dello Yemen. Chiediamo agli Houthi di rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale e di cessare i loro attacchi nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden e nelle acque circostanti”.

I Grandi della Terra ribadiscono la “determinazione ad affrontare la triplice crisi globale del cambiamento climatico, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità. Rimaniamo fermi nel nostro impegno nei confronti dell’Accordo di Parigi e nel mantenere a portata di mano il limite di 1,5°C di aumento della temperatura globale”. E’ quanto si legge nella dichiarazione finale del G7. “Il nostro obiettivo rimane invariato – prosegue il testo -: fornire un contributo sostanziale agli sforzi per ridurre le emissioni globali di gas serra di circa il 43% in questo decennio critico e del 60% entro il 2035, rispetto al livello del 2019. Sottolineiamo che si tratta di uno sforzo collettivo e che sono necessarie ulteriori azioni da parte di tutti i Paesi, in particolare delle principali economie, per raggiungere il picco globale di gas serra entro il 2025 e raggiungere l’azzeramento entro il 2050”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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