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Dai “mammut” a “Schifani padre nobile”, De Luca: “Problema di coerenza? No al folklore…” (VIDEO)

La conferenza stampa di fine anno nella sede dell’ex Provincia Regionale di Messina sancisce in via definitiva l’inattesa “pax” tra il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, ed il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenuto in videocollegamento.

Dopo tre anni di duro scontro, al tramonto del 2024 si chiude la fase politica in cui il leader di Sud chiama Nord aveva bollato come “ologramma” il governatore e si era scagliato contro “i mammut della politica siciliana”, ora è il tempo del dialogo e degli apprezzamenti reciproci. De Luca si avvicina al centrodestra e definisce “padre nobile” Schifani, che ricambia i toni concilianti e lo esorta a “lavorare insieme e fare squadra”.

Al termine della conferenza, De Luca ha risposto così alla stampa che si è soffermata sulla nuova strategia del leader e del suo movimento politico, che nella recente votazione sulla finanziaria all’Ars si è astenuto.

“Da “…presidente della banda bassotti…” a “…padre nobile…” cosa è cambiato?” “Il presidente Schifani è stato accorto alle dinamiche del territorio, ha messo da parte i numeri muscolari della maggioranza e ha capito che in Parlamento ci sono forze politiche che rappresentano realmente il territorio. E’ sceso dal piedistallo di presidente emerito del Senato”.

De Luca rinuncia alla candidatura alla presidenza della Regione? “Noi non mettiamo limiti alla provvidenza. Ho detto che noi dobbiamo amministrare e sono una persona che non antepone all’obiettivo la propria persona. Ho dimostrato che le poltrone le dò e le cedo. Anche questo mi distinguerà nella prospettiva. Oggi è presto per fare pronostici. In Parlamento dobbiamo portare avanti la politica del fare”.

E le parole dure su Schifani? “Le abbiamo usate in una fase di campagna elettorale e quando il governo Schifani, nel suo insediamento, non si era distinto ancora per il dialogo”.

Non pensa di perdere voti, l’elettorato potrebbe rilevare un problema di coerenza? “All’elettorato bisogna dare soddisfazione con i fatti. Non vivo con il pallottoliere, vivo con i fatti. L’elettorato non vota per far fare chiacchiere, questo lo lasciamo a chi ha deciso di fare l’oppositore di professione. Noi siamo uomini e donne di governo. In Parlamento vogliamo creare le condizioni per governare. Completeremo la legislatura all’opposizione, la coerenza è questa. Non significa che non dobbiamo dialogare per fare le cose importanti”.

Il 12 ottobre scorso De Luca ha dichiarato “…Mai più con i mammut della politica…”, la conferenza stampa odierna va in una direzione diversa e Schifani ora vede in ScN un partito che serve alla politica siciliana: “Noi abbiamo al governo Schifani e anche chi ha rappresentato in questa terra un pezzo di storia che non condividiamo. Ma è lì, è presidente ed è vivo e vegeto. E’ solo una campagna elettorale che sostituisce i presidenti, non ci sono altre forme eversive o extra-parlamentari. Nel frattempo vogliamo continuare a fare muro contro muro e azioni di cecchinaggio al territorio e ai sindaci? O poniamo le questioni al tavolo per farle tradurre in atti legislativi? In Parlamento conta la qualità, io sono uno di quei personaggi autorevoli che si può permettere dall’opposizione di fare una proposta e tradurla in fatti concreti”.

Ma la parole hanno un peso: “Banda bassotti”, “ectoplasma”, “ologramma”, e poi “padre nobile”. Tutto questo stride un po’… “Manca anche l’espressione “politici con il catetere”. Questa è la questione che spesso crea delle sindromi a chi deve guardare le cose con obiettività. Io sono una persona concreta. Mi sarei aspettato domande diverse, non osservazioni che annacquano il risultato ottenuto. Chi ha portato risultati pur stando all’opposizione? Mi aspetterei domande intelligenti, non quelle folkloristiche“.

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