Due crisi concatenate: quella legata al costo dell’energia e la crisi del costo della vita. Quest’ultima ha molte variabili, ma quella che più preoccupa i leader politici e che più colpisce le famiglie è l’aumento dei prezzi degli alimentari. A febbraio, le bollette del gas in Europa sono scese al livello più basso degli ultimi 18 mesi. Tuttavia, il prezzo degli alimenti continua a salire.
Rick De Oliveira, analista energetico, Telf Ag, parla di ”effetto ritardato”: “I prezzi energetici più bassi, che abbiamo in questo momento, devono tradursi in costi di produzione alimentare più bassi per poter cambiare il trend. Ad esempio, i prezzi che vediamo oggi nei supermercati riflettono i prezzi dell’energia di sei mesi fa, quando il cibo è stato prodotto. Quindi, crediamo che vedremo un calo dei prezzi degli alimenti solo tra circa 6 mesi, se i prezzi dell’energia si stabilizzeranno. “
A gennaio i prezzi dei prodotti alimentari nell’Unione europea sono aumentati in media del 18,4% rispetto a un anno fa. L’Ungheria è il Paese che ha registrato il maggiore incremento, pari al 48,2%, seguita dalla Lituania (32%) e dalla Slovacchia (28,6%). Gli aumenti di prezzo più bassi sono stati registrati in Svizzera (5,8%) e a Cipro (10,3%).
“Pensiamo che la fiducia dei consumatori migliorerà sicuramente verso la fine del 2023, ma ci vorrà molto più tempo per risolvere la crisi del costo della vita”, dichiara De Oliveira. Secondo il Rapporto sui rischi 2023 del World Economic Forum, l’impatto della crisi legata al costo della vita è la minaccia più grave per la comunità globale.
Fonte: Euronews
